Draghi: “Non c’è governo senza M5S. Il governo non può andare avanti con gli ultimatum”

12 Luglio 2022 - 17:28

Draghi: “Non c’è governo senza M5S. Il governo non può andare avanti con gli ultimatum”

Al centro del confronto tra il premier Mario Draghi e i ministri del Lavoro, Andrea Orlando e dello Sviluppo economico,  Giancarlo Giorgetti, c’è l’economia: quella italiana, che sembra cavarsela meglio di altri paesi europei, che continua a crescere ma c’è poco da esultare- mette in guardia Draghi durante la conferenza stampa-poiché già le previsioni presentano i rischi che investono l’economia, tra questi, l ‘ inflazione erode fortemente il potere d’acquisto, in aumento il costo di produzione per imprese nel settore, soprattutto nel settore manifatturiero. Ulteriore preoccupazione del governo riguarda i salari minimi e l’aumento del cd. lavoro povero, di intervenire con urgenza sui contratti collettivi e , ancor prima, sul cuneo fiscale(riduzione carico fiscale per lavoratori)

INTERVENTO DI MARIO DRAGHI IN CONFERENZA STAMPA

“Nei mesi scorsi ho auspicato che potesse esserci un nuovo patto sociale per la fase che stiamo attraversando, lo scopo è la continuazione della crescita e di tutela potere d’acquisto di lavoratori pensionati e famiglie. L’economia continua a crescere ma le previsioni sono piene di rischi: c’è l’ aumento costo della vita, con la differenza rispetto alle altre economie che, quella italiana , sta andando meglio delle attese. Ma ci sono i rischi: inflazione erode il potere d’acquisto, aumenta costo produzione imprese nel settore manifatturiero dobbiamo intervenire per sostenere occupazione e livellare disuguaglianze, difendendo pensioni e salari. Abbiamo stabilito un metodo di lavoro : incontri su energia, trasformazione di settori produttivi come automotive e acciaio, ripresa e resilienza rendendolo più attivo, legge di bilancio ma anche un tavolo sul precariato. Alla luce dei dati emersi in questi giorni abbiamo presentato le linee su contratti collettivi e cuneo fiscale”

LE PRIME RISPOSTE DI DRAGHI A CONTE

La data del 16 luglio si avvicina: è il giorno in cui il dl Aiuti – che giovedì sarà all’esame del Senato – dovrà essere convertito in legge. I tempi sono stretti, e il comportamento del M5S a Palazzo Madama resta ancora un’incognita (dopo la decisione di non votare il decreto alla Camera lunedì) e Giuseppe Conte spera di “ricevere delle pronte risposte” da Mario Draghi il “prima possibile” per capire se restare al governo oppure uscire. Qualche risposta, breve e diretta, è già arrivata già oggi durante la conferenza stampa con i ministri del Lavoro, Andrea Orlando, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Quando ho letto la lettera (dei 5 stelle) ho trovato molti punti di convergenza con l’agenda di governo, quindi l’incontro di oggi con le forze sociali va esattamente in quella direzione”, ha detto riferendosi alle nove richieste raccolte nel documento che i grillini hanno consegnato a Draghi e su cui attendono risposte. Tra questi nove punti c’è il salario minimo su cui il premier ha precisato: “È stata approvata in Europa la direttiva sul salario minimo, il governo intende muoversi in questa direzione”.