Dpcm: spostamenti, colori e divieti. Tutto fermo fino al 6 aprile. Le regole per Pasqua

25 Febbraio 2021 - 8:46

Dpcm: spostamenti, colori e divieti. Tutto fermo fino al 6 aprile. Le regole per Pasqua

La prossima Pasqua passerà fra restrizioni e divieti. Il nuovo Dpcm anti-Covid sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, coprendo quindi anche le vacanze pasquali. Chi poneva fiducia in

riaperture e spostamenti dovrà quasi certamente attendere ancora. Lo ha fatto capire chiaramente il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Non ci sono le condizioni epidemiologiche per

abbassare le misure di contrasto alla pandemia, siamo all’ultimo miglio, vediamo la luce in fondo al tunnel e non possiamo abbassare la guardia». Il primo decreto legge Covid del governo Draghi

che ha prorogato il divieto di uscire dalla Regione (anche in zona gialla) fino al 27 marzo 2021. La possibilità di andare nell’abitazione in cui non si è residenti cambia a seconda della fascia di colore

attribuita al luogo dove si vive, ma anche a quello dove si vuole andare. Però, resta la regola del nucleo familiare. Ovvero, può andare nella seconda casa soltanto il nucleo convivente e soltanto se la casa è

disabitata; non si può andare nella seconda casa con amici e parenti e può andare nella seconda casa soltanto chi dimostra di averne avuto titolo (quindi ne è proprietario o affittuario da una

data antecedente al 14 gennaio 2021). Chi vive in fascia gialla può andare nelle seconde case anche se si trovano fuori regione, ma solo se sono in fascia gialla o arancione. Secondo l’ordinanza odierna

del governatore lombardo Attilio Fontana, non si può andare in una seconda casa che si trova in fascia arancione rafforzata e rossa. Chi vive in

fascia arancione può andare nelle seconde case anche se si trovano fuori regione, ma solo se sono in fascia gialla o arancione. Come in fascia gialla, non si può andare in una seconda casa che si

trova in fascia arancione rafforzata e rossa. Sulla base delle ordinanze regionali e comunali: chi vive in fascia arancione rafforzato non può uscire dal Comune di residenza se non per

“comprovate esigenze”. Bisogna essere muniti di autocertificazione per giustificare i motivi di lavoro, salute e urgenza. Quindi è vietato andare nelle seconde case. Sulla base del decreto legge

approvato dal governo in zona rossa sono vietati gli spostamenti e dunque si può uscire dalla propria abitazione solo per “comprovate esigenze”. Bisogna essere muniti di autocertificazione per

giustificare i motivi di lavoro, salute e urgenza. Quindi è vietato andare nelle seconde case. Gli spostamenti verso le seconde case non devono in ogni caso avvenire tra le ore 22 e le ore 5, quando è

in vigore il coprifuoco. Motivi di lavoro: si può uscire dalla propria regione per motivi di lavoro. Il governo ha chiarito che “la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche

esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”. Motivi di salute: per dimostrare l’esigenza legata alla salute

è necessario allegare al modulo di autocertificazione la documentazione che prova la necessità di uscire fuori dalla propria regione. Motivi di urgenza: l’assistenza a persone non

autosufficienti. Ma “la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli

già assiste”. Per non rischiare la multa, serve provare che il titolo di acquisto o affitto della seconda casa fuori Regione sia avvenuto prima del 14 gennaio 2021, ovvero quando è entrato in vigore il

decreto legge successivamente prorogato da Mario Draghi. Ii titoli di godimento successivi a tale data sono esclusi e quindi non validi. In caso di controllo da parte delle Forze dell’ordine, la prova

può essere resa mediante qualsiasi titolo che riporti la data esatta, ad esempio la stipulazione di atto dal notaio, la registrazione di una scrittura privata o la stipulazione di una locazione. Ai sensi

dell’articolo 2704 del Codice civile, la prova può essere fornita dimostrando una copia del titolo dove siano ben leggibili la data certa e il luogo. In alternativa, chi si sposta verso la

seconda casa fuori Regione può compilare e consegnare a Polizia e Carabinieri il modulo di autocertificazione, la cui veridicità è

oggetto di controlli successivi. Si ricorda che dichiarare informazioni non veritiere costituisce un reato e si rischiano fino a 6 anni di carcere.

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