Dopo le varianti Delta e Epsilon, arriva dal Perù lambda, la nuova mutazione del covid-19. Sequenziata per la prima volta ad agosto 2020 la
nuova variante desta nuove preoccupazioni. Non solo variante Delta, dunque, gli scienziati sono già in allarme per una nuova mutazione:
la Lambda. Se infatti la variante Delta è la principale colpevole dell’incremento dei contagi covid in molti Paesi come Russia e Gran
Bretagna, la seconda sta catturando l’attenzione degli esperti per l’insieme insolito di mutazioni. Rilevata per la prima volta in Perù ad agosto 2020, da
allora si è diffusa in 30 nazioni e in quattro continenti (Europa, America, Africa e Oceania). Lo scorso mese l’Oms l’ha definita una variante di
interesse ed è monitorata anche dal Centro Europeo di Prevenzione e controllo delle Malattie, oltre che dalle autorità sanitarie britanniche.
In Perù, secondo l’Oms, nei mesi di maggio e giugno ha rappresentato l’82% dei casi, in un Paese che comunque ha il più alto tasso di
mortalità al mondo. Anche in Cile, rappresenta quasi un terzo dei nuovi casi. Per fare un raffronto: sempre in Perù, a dicembre dell’anno scorso era
presente su un paziente ogni 200 campioni, a marzo era nel 50% di quelli nella capitale Lima e adesso siamo attorno all’80% dei casi. Sono
dati che fanno pensare che la sua velocità di trasmissione sia superiore rispetto ad altre varianti.Per il momento non ha ancora dimostrato
di essere più aggressiva o trasmissibile rispetto ad altri ceppi. Jairo Menz Rico, consulente per le malattie virali all’organizzazione sanitaria pan-
americana ha dichiarato: «Non c’è una prova che faccia pensare che sia più aggressiva delle altre varianti. E’ possibile che ci sia un più alto tasso di
contagio ma è ancora da studiare a fondo». Al momento, sono stati riscontrati casi di questa mutazione in Argentina, in Colombia, Ecuador e
Brasile. La Lambda ha raggiunto anche il Messico, e il Nord-America (Stati Uniti e Canada); ed è stata trovata anche in altri 10 Paesi.