Dopo 3 anni con il padre, due minori di 5 anni collocate alla madre condannata per spaccio: sorelle separate Separate

16 Settembre 2025 - 13:11

Dopo 3 anni con il padre, due minori di 5 anni collocate alla madre condannata per spaccio: sorelle separate Separate

“Dopo 3 Anni con il Padre, Due Bambine di 5 Anni Collocate alla Madre Condannata per Spaccio: Sorelle Separate da una Sentenza Contestata

Una decisione che lascia interdetti e che riaccende il dibattito sulla tutela dei minori nei procedimenti familiari. Con una recente sentenza, due sorelline di appena cinque anni sono state allontanate dal padre e dall’altra sorella, con il quale vivevano stabilmente da oltre tre anni, per essere collocate presso la madre, già condannata in primo grado per spaccio di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento ha provocato scalpore non solo per lo spostamento delle bambine a un genitore con gravi pendenze penali, ma anche perché ha sancito la separazione delle sorelle: la figlia maggiore è rimasta con il padre, mentre le due più piccole sono state trasferite presso la madre. Una scelta che, secondo esperti di diritto di famiglia, viola apertamente il principio di unità della fratria, più volte ribadito dalla giurisprudenza come cardine per la crescita armoniosa dei minori.

A impugnare la decisione è stato il padre, che ha presentato appello chiedendo la sospensione immediata della sentenza. L’istanza sottolinea il rischio di un danno grave e irreparabile: il trauma psicologico derivante dalla separazione delle sorelle, lo sradicamento scolastico e relazionale delle più piccole e l’esposizione delle minori a un contesto familiare segnato da condanne per reati di droga.

Abbiamo raccolto le parole dell’avvocato Rosa Di Caprio che ha assunto la difesa del padre in sede di appello:

“La sentenza è illogica e gravemente ingiusta. Se il padre è stato ritenuto idoneo a crescere la figlia maggiore, non si comprende perché le gemelle non debbano restare con lui. In più, l’affidamento alla madre, già condannata per spaccio, è una scelta che non tutela affatto l’interesse superiore delle bambine. In altri casi, con una condanna di questo tipo, si sarebbe arrivati perfino alla sospensione della responsabilità genitoriale. Qui, invece, è accaduto l’opposto.”

“Il rischio per le minori è concreto. La separazione delle sorelle rappresenta un danno irreversibile sul piano affettivo. Sono legami che, una volta spezzati, non si ricostruiscono più. Questa decisione non tutela i bambini, ma ne compromette il benessere psicologico e la stabilità quotidiana.”

Il caso mette in luce un problema più ampio: l’applicazione di criteri incoerenti e talvolta contraddittori nei tribunali italiani, soprattutto quando si tratta di bilanciare i diritti dei minori con le pendenze giudiziarie dei genitori. È lecito chiedersi se, a parti invertite, un padre condannato per reati di droga avrebbe mai mantenuto la responsabilità genitoriale e ottenuto l’affido dei figli.

La Corte d’Appello è ora chiamata a decidere se sospendere l’esecuzione della sentenza, in attesa del giudizio di merito. Ma la vicenda ha già aperto una ferita profonda, perché a pagare il prezzo delle contraddizioni del sistema rischiano di essere ancora una volta i più piccoli.

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