Un alpinista americano è stato mummificato, con tanto di documenti, dopo che da 22 anni era disperso sulle montagne peruviane. Il corpo del 59enne è stato ritrovato a 6700 metri di altitudine.
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Un alpinista di 59 anni è stato ritrovato mummificato e con ancora i documenti intatti, dopo 22 anni dalla sua scomparsa. La salma è stata ritrovato a 5200 m, in Perù, in virtù dello scioglimento, dettato dall’innalzamento delle temperature.
Con lui, ben conservati anche i vestiti, gli stivali ai piedi, l’attrezzatura e persino il passaporto, tutti preservati dal freddo. Proprio grazie ai documenti ben conservati e alla sua fede nuziale, le autorità hanno potuto identificare facilmente il corpo come quello dello scalatore disperso 22 anni prima nella stessa zona. Il corpo dell’uomo è stato quindi trasportato dai soccorsi a valle dove la salma è stata trasferita a Yungay e poi all’obitorio di Huaraz per la definitiva consegna ai familiari.
La polizia peruviana ha dichiarato che i resti del 59enne sono emersi a causa dello scioglimento dei ghiacci causato dai cambiamenti climatici. Per lo stesso motivo a maggio, a circa un mese dalla sua scomparsa, era stato ritrovato lì il corpo di un escursionista israeliano. Mentre il mese scorso è stato trovato il corpo di un esperto alpinista italiano, Tomas Franchini, disperso dopo essere precipitato dalla parete nord est del Cashan. L’anno scorso invece erano stati ritrovati i resti di una alpinista scomparsa 41 anni.
Fonte: Fanpage
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