La Società scientifica che presiedo, la Società Italiana di Odontoiatria Sportiva, si interessa da anni degli atleti con disabilità. Questo lo fa attraverso percorsi formativi.
Come, ad esempio, il Master in Odontoiatria Sportiva dell’Universitá di Chieti, ma anche divulgativi. All’interno di convegni e seminari si sono sviluppate varie direttive di lavoro.
Come i protocolli di valorizzazione del paziente disabile, sfruttandone le residue capacità e migliorandone, ove possibile, la performance. Sempre in una logica multidisciplinare, professionisti di varie specializzazioni collaborano in sinergia.
L’Italia è all’avanguardia, grazie al grande lavoro di studiosi che hanno dedicato la loro vita professionale alla disabilità. Un esempio concreto è dato dall’Ambulatorio di Visuoposturologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il cui referente è il dottore Federico Ristoldo, vice-presidente SIOS.
È un impegno molto complesso, dalla enorme valenza sociale, che non prevede pause. Anche durante la fase pandemica che ha messo a dura prova la città di Bergamo, il dott. Ristoldo e i colleghi non hanno ceduto di un passo, consci dell’importanza del proprio lavoro.
Ci sono vari gradi di disabilità, e per tutti esiste il diritto, e soprattutto la possibilità, di praticare sport. Non solo amatoriale, ma anche agonistico, con risultati notevoli.
Lo Sport è salute, aiuta a socializzare, migliora l’autostima, contribuisce all’autosufficienza, previene malattie. Per tutti, senza distinzioni fra stadi di abilità diverse.
Ed è un supporto alle famiglie, che non si sentono sole, condividendo i problemi ma anche le gioie che lo sport sa riservare.
Franco Di Stasio (presidente SIOS)