Continua a complicarsi la posizione dell’assassino di Giulia Tramontano. Dopo il rifiuto del suo avvocato, molti altri si sono rifiutati di difendere Alessandro Impagnatiello. Il tribunale, quindi, ha nominato un difensore d’ufficio.
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È di questi giorni, la notizia che l’avvocato Sebastiano Sartori, primo titolare della difesa, si sia rifiutato di difendere Alessandro Impagnatiello. Stessa linea è stata adottata da molti altri avvocati, contattati per tale ruolo.
Pesano più che le responsabilità morali, l’analisi su un processo dall’esito già certo. Oltre alla colpevolezza confessata dal trentenne, l’intero impianto di reati commessi non lascia molto spazio ad ipotesi alternative alla pena dell’ergastolo.
A questo, si unisce un quadro d’indagine che va sempre più complicandosi. Le ricostruzioni dell’Impagnatiello sono state a tratti lacunose, a tratti tese ad alleggerire la sua posizione. Pare che l’uomo abbia anche sostenuto che la vittima sia inflitta un primo colpo da sola. I RIS, che oggi si sono recati per nuovi rilievi a Senago, potrebbero far emergere un quadro opposto: possibile che l’assassino abbia colpito Giulia alle spalle.
Intanto, il Tribunale ha nominato d’ufficio Giulia Gerardini (36 anni). Sappiamo, infatti, che in Italia nessun procedimento è valido senza che l’imputato abbia un suo avvocato difensore.
Per adesso, la Gerardini non ha rilasciato alcuna dichiarazione – anche perché ha da poche ore preso in mano il caso. L’unico elemento a favore del killer pare essere il non riconoscimento della premeditazione. Per il resto, tuttavia, il quadro è schiacciante.
Fonte: la Repubblica
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