Napoli, 16 novembre 2020 – Il 16 novembre 2010, esattamente dieci anni fa, l’Unesco inserì la dieta mediterranea nella lista del patrimonio immateriale e culturale dell’umanità. Il riconoscimento giunse dopo il lavoro svolto da quattro Nazioni: Italia, Spagna, Grecia e Marocco, rappresentate dalle loro comunità più emblematiche: Pollica – Cilento, Soria, Coroni e Chefchaouen. La dieta mediterranea fu individuata dal Prof. Ancel Keys, nutrizionista americano che trascorse 30 anni a Pioppi per studiare le abitudini alimentari, lo stile di vita ed i benefici che tale alimentazione apporta alle popolazioni. La dieta mediterranea rappresenta un patrimonio culturale condiviso che si tramanda di generazione in generazione.
Proprio in occasione del decennale, BC Communication, Agenzia di comunicazione, promuove una tavola rotonda con protagonisti e operatori del settore. La tavola rotonda sarà trasmessa su facebook nella pagina di BC Communication stasera alle ore 21:00 (https://www.facebook.com/bccommunication/).
Gli interventi saranno moderati dal giornalista Paolo Trapani (BC Communication) e prevedono la partecipazione di: Amilcare Troiano, responsabile Aree protette del GRE (Gruppi Ricerca Ecologici) e già Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio e del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano; Sergio Miccù, Presidente dell’Associazione PizzaiUoli Napoletani, Vincenzo Merola, titolare dell’Azienda Agricola Isca delle Donne, Giovanni Trinchese, titolare della Cooperativa Agricola Eccellenze Nolane, Pasquale Calviati, titolare della Calviati Srl, azienda di riferimento delle forniture ortofrutticole, Marcello Molettieri, titolare dell’Antica forneria Molettieri, Luigi Maiorano, titolare dell’azienda Fenny Syl, Luigi Carfora, Presidente del Consorzio Suggestioni Campane Promotion.
Di seguito un’anteprima delle dichiarazioni dei protagonisti dell’iniziativa di BC Communication sul decennale della Dieta Mediterranea patrimonio Unesco.
Amilcare Troiano: A dieci anni di distanza possiamo affermare che la dieta mediterranea, patrimonio dell’umanità, rappresenta il valore aggiunto delle eccelse produzioni tipiche, del turismo naturalistico ed enogastronomico del nostro Paese, nella consapevolezza che lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio non può prescindere dalla valorizzazione delle sue identità e specificità”.
Sergio Miccù: “Il 16 novembre del 2010 venne inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale Unesco la dieta mediterranea che vede nella sua piramide anche la Pizza. Proprio in quell’anno, in un evento svoltosi a Palinuro alla presenza anche del delegato Unesco, iniziò il nostro percorso culminato poi, nel dicembre 2017, con il riconoscimento dell’Arte del PizzaiUolo Napoletano quale patrimonio immateriale dell’umanità. Oggi è una data storica perché la dieta mediterranea e l’arte del pizzaiuolo napoletano costituiscono il meglio della tradizione, dell’identità e del senso di appartenenza delle nostre Comunità”.
Vincenzo Merola: “Visto il contesto complicato dal punto di vista sanitario stiamo incentivando più che mai il consumo delle nostre produzioni tipiche che in linea coerente con la dieta mediterranea hanno grandi peculiarità disintossicanti e di difesa dell’organismo”.
Giovanni Trinchese:”Proprio in questo contesto così difficile vogliamo testardamente rilanciare l’elemento positivo della dieta mediterranea e dei prodotti che la compongono. Siamo da anni impegnati per difendere e valorizzare le nostre tipicità, a partire dalla torzella (antico cultivar che abbiamo recuperato dopo decenni di abbandono).
Oggi nel decennale del riconoscimento Unesco, l’intera filiera agro-alimentare della dieta mediterranea rappresenta il miglior antidoto per difenderci dal covid, perché mai come ora è necessario rinforzare le nostre difese immunitarie e per farlo nulla è più utile dei nostri prodotti tipici”. Proprio sulle antiche cultivar del territorio in cui sono ubicati alcuni terreni di Eccellenze Nolane, Camposano, va sottolineata l’azione del Sindaco, On. Francesco Barbato, che spiega: “Stiamo programmando un vasto piano di rilancio e promozione delle tipicità locali e di valorizzazione dei nostri prodotti a partire dal pomodorino giallo perchè, una volta superata questa fase di crisi che stiamo attraversando tutti, dobbiamo essere pronti a reagire. In particolare sul nostro territorio vogliamo coniugare un ambiente sano (ad esempio con le piste ciclabili) ed un’alimentazione corretta, fatta di prodotti genuini, esattamente come prevede la filiera della dieta mediterranea. La torzella, unitamente a prodotti come il pomodorino giallo di Camposano ed il pomodoro San Marzano, sono da valorizzare così da portarli sulle tavole dei nostri concittadini e tra quelli utilizzati dalle aziende del nostro territorio. Il nostro obiettivo è incentivare lo sviluppo del turismo agroalimentare”.
Pasquale Calviati: “Questo decimo anniversario del riconoscimento Unesco della dieta mediterranea cade in un momento davvero difficile per il nostro territorio e la nostra economia. Speriamo che questa crisi possa terminare presto e chiediamo un sostegno concreto delle istituzioni. Oggi più che mai vi è la necessità di riscoprire al 100% i nostri prodotti territoriali e valorizzare le nostre straordinarie produzioni agro-alimentari”.
Marcello Molettieri: “Promuoviamo in questo momento così difficile un piatto molto utile e composto di prodotti tipici e semplici del nostro territorio. Si tratta di elementi che sono da sempre protagonisti della dieta mediterranea: è un piatto basato su zuppa di ceci e zucca che si uniscono al pane di campagna fatto con il nostro lievito madre che viene fatto lievitare 24 ore ed è composto da farina e grano antico delle nostre zone”.
Luigi Maiorano: “In questa fase stiamo dando grande attenzione alle caratteristiche più importanti dei nostri prodotti. Siamo impegnati, ad esempio, nella divulgazione delle caratteristiche del finocchio e del cipollotto nocerino doc, che hanno grandi qualità di difesa del nostro organismo e rafforzano il sistema immunitario. Riteniamo che anche così si convive e ci si difende dai rischi connessi ai contagi del covid”.
Luigi Carfora: “Mai come in questo periodo c’è bisogno di coesione dei produttori locali della Campania per fare rete e vincere sui mercati. Abbiamo sempre ritenuto che la Dieta Mediterranea con l’intera sua filiera agroalimentare fosse un collante unico. Per questo abbiamo messo insieme una serie di realtà importanti e promuoviamo questa rete nel suo insieme all’estero. Il Consorzio Suggestioni Campane Promotion unisce 25 aziende di produzione e di servizi multisettoriale del Made in Italy, oltre, al programma dedicato agli affiliati per la distribuzione dei prodotti italiani di filiera.
Promuoviamo la diffusione, la cultura del gusto, la commercializzazione e la vendita dei prodotti della filiera di produzione italiana inserite nella dieta mediterranea”.