A febbraio 2013 in uno dei suoi blitz napoletani, uno degli ultimi, Maradona ribadì ancora una volta il suo senso di appartenenza al popolo partenopeo. Di ritorno da una cena al ristorante “10 maggio 1987” dell’ex capitano del Napoli Giuseppe Bruscolotti, nonostante l’ora tarda, erano circa le due di notte, sotto l’albergo Royal Continental, si era radunata una truppa di tifosi e un’altra ne aveva seguito un po’ tutto il suo tragitto.
Naturali e normali i cori da stadio, e come sempre, protagonista in negativo la Juventus, che nonostante negli anni ’80 volesse Maradona, di cui Agnelli era innamorato, ricevette dal Pibe sempre un secco no. Una cosa che i tifosi non hanno mai dimenticato. E proprio perché la folla si faceva sentire, Diego, nonostante la stanchezza per il viaggio e la tarda ora, volle omaggiare questa richiesta.
Si affacciò dal quinto piano e gridò al popolo: Io non mi vendo sono napoletano. Parole che scatenarono i presenti con cori sempre più ad alto volume. L’ennesima dimostrazione di quanto Maradona si sentisse parte integrante del tessuto napoletano. D’altra parte in ogni contesto, e in qualsiasi intervista Maradona si era sempre mostrato con questa faccia.
I napoletani non hanno mai dubitato di lui e le scene a cui abbiamo assistito in questi giorni, disperazione, pianti, commozione, manifestazioni varie, sono lo specchio preciso di quanto il popolo napoletano amasse il Diez, e che nonostante ormai le sue apparizioni, ancor meno i suoi blitz partenopei si fossero quasi azzerati, il filo restava unito. E per sempre.
Max Bonardi