La prima relazione dopo l’autopsia sul piccolo corpo di Diana Pifferi,la bambina di 18 mesi morta a Milano, sembrerebbe provare che siano stato trovati pezzi di cuscino nello stomaco della piccola.
La piccola quindi potrebbe essere morta per “consunzione”: questo significa che il suo cuore ha smesso di battere dopo un’agonia e al deterioramento dovuto all’assenza di cibo e acqua.
Per averne conferma bisognerà però aspettare i risultati delle analisi. Questa parziale relazione autoptica aggiungerebbe un ulteriore tassello drammatico: la piccola avrebbe cercato in tutti i modi di sopravvivere e probabilmente per farlo avrebbe preso a morsi il cuscino.
Sempre dalla prima relazione sarebbe emerso che la piccola sia morta almeno da 48 ore prima del ritrovamento del corpo.
Fondamentale però saranno i risultati relativi ai test tossicologici svolti sul latte contenuto nel biberon trovato accanto al lettino della piccola.
Questi test potranno permettere di capire se la donna abbia sciolto o meno il tranquillante nel biberon della piccola.
Nel caso in cui questo dovesse essere confermato, la posizione della 37enne potrebbe aggravarsi: potrebbe infatti essere riconosciuta la premeditazione e il dolo pieno. La donna rischia di essere condannata all’ergastolo.