Una famiglia di criminali italiani è finita in tribunale per una serie di furti clamorosi. Hanno preso di mira case di lusso in Inghilterra, tra queste anche la villa del calciatore Alexander Isak.
Durante il blitz ad Isak sono spariti contanti, gioielli e un’Audi RS6. In dettaglio: circa £10.000 in contanti, gioielli per £68.000 e l’auto sportiva valutata circa £120.000.
Ma non finisce lì: la gang aveva già colpito altre due abitazioni pochi giorni prima, portando via beni di lusso e oggetti per un valore complessivo che supera il milione di sterline.
In maggio i quattro — Valentino Nikolov, Giacomo Nikolov, Jela Jovanovic e Charlie Jovanovic — sono stati condannati a pene tra sei e dieci anni di carcere.
Poi, al procedimento per il recupero dei profitti illeciti, è arrivata la sorpresa: la corte ha stabilito che tre di loro devono restituire solo £1. Motivo? Non risultano avere alcun bene o patrimonio esigibile.
Solo Charlie Jovanovic dovrà restituire una somma più consistente: £1.135,50 già confiscata dalle autorità dopo l’arresto.
Il giudice ha però avvertito: se in futuro i condannati dovessero acquisire beni — una casa, un’auto, un patrimonio — i procuratori potranno chiedere nuovamente di soddisfare il debito residuo.
In termini pratici, chi commette furti per oltre un milione di sterline rischia anni di galera. Però al momento della restituzione rischia di restituire solo una sterlina — a meno che la giustizia non trovi nuovi beni da sequestrare.
Nel dubbio, questa decisione solleva molti interrogativi sul meccanismo della cosiddetta “proceeds of crime law”. Ossia: quanto serve davvero una condanna, se alla fine la vittima riceve ben poco?
Fonte: DailyMail
