Derby del Sole nel segno del Pibe

27 Novembre 2020 - 20:46

Derby del Sole nel segno del Pibe

E’ un Napoli che spiazza un po’ tutti, osservatori, opinionisti, tifosi e soprattutto Gattuso. Prende punti fuori casa e fallisce al San Paolo, che non è più la fortezza di un tempo. La classifica, però, e ancora lì che strizza l’occhio agli azzurri.

Perché sei punti di distanza dalla testa dopo appena otto giornate disputate sono un’inezia. Ma se vai a vedere che i sei punti li ha persi proprio in casa, e contro le prime due della classe, le “sorprese” Sassuolo e Milan, allora la domanda è legittima.

E senza essere capziosi o cattivi verso Gattuso, devi portela. Visto questo campionato anomalo, indecifrabile, il Napoli può aspirare all’altissima classifica senza per questo usare la parola scudetto, fastidiosa più dell’orticaria?

I dubbi, onestamente ci sono, perché viste le 8 squadre in sei punti anche il piazzamento Champions può diventare difficile se gli azzurri non troveranno continuità di rendimento anche e soprattutto al San Paolo.

E ora è tempo di derby. Si torna nella tana di Fuorigrotta e si annuncia la Roma a soli tre punti dal Milan ma penalizzata dalla sconfitta a tavolino di Verona. Bisognerà stare bene attenti al tipo di partita da giocare.

Nel derby del Sole, come una volta si definiva la sfida tra Napoli e Roma, si vuole vedere chiaro, e lo vuole soprattutto Gattuso e il Napoli che punta alla Champions senza indecisioni. Sarebbe un buon traguardo dopo il settimo posto della scorsa stagione.

Anche se molti s’erano illusi, dopo l’avvio scoppiettante a suon di reti, che la squadra poteva puntare a ben altro. Sarà derby, comunque, da Europa League, visto che le due compagini sono nei gironi della coppetta, ma con vista sulla prossima Champions.

Partita difficile tanto per Gattuso che per Fonseca. Gattuso in questo momento con le sue sfortune e incazzature impersona il Don Chisciotte in perenne attesa di uno scontro epico da vincere che dia lustro a una carriera da tecnico dignitosa.

Dignitosa sì, ma senza squilli trionfali. Fonseca, che appena un mese e mezzo fa sembrava sul punto di essere disarcionato dal cavallo giallorosso, con il suo stile da Hidalgo, con alcuni accorgimenti, ha rimesso a posto le cose.

Ha fatto galoppare un destriero che molti ritenevano un ronzino per di più montato da uno stalliere. Sono gli alti e bassi del calcio che questo Napoli – Roma può nuovamente acuire per uno dei due tecnici vista l’importanza della posta in palio.

Entrambi puntano al colpo grosso, non ci sono dubbi, e sarà interessante chi dei due lo farà con maggiore convinzione e decisione probabilmente porterà a casa i tre punti in palio che in questo momento fanno gola a partenopei e giallorossi.

Sarà gara tattica, anzi strategica: 4-2-3-1 di base per entrambe le squadre. Chi lo svolgerà con palleggio più rapido e verticalizzazioni e cambi di fronte veloci? Fonseca, è costretto a ridisegnare la difesa, falcidiata da infortuni.

Però, dal centrocampo in su può contare su una batteria di giocatori eclettici e di qualità come Pellegrini, Pedro, Mkhitaryan e anche Dzeko, finalmente fuori dall’incubo Covid. Una squadra che ha giocatori in grado di finalizzare.

Spesso spaesando le difese avversarie perché bravi a giostrare tra le linee e piombare in area avversaria come falchi. Il Napoli dovrà trovare la strada più giusta la più equilibrata possibile cercando di non commettere troppi errori.

Da una parte tentare un pressing asfissiante, pericoloso contro una squadra in grado saltare il primo ostacolo e arrivare rapidamente alla conclusione. Dall’altra un approccio più morbido per cercare le ripartenze sugli esterni.

Lasciando però giocare pericolosamente la Roma nella propria metà campo. Sarà decisivo, a nostro giudizio, quale delle due squadre saprà mantenere più alto il ritmo di gara dopo le fatiche europee di ieri. Gattuso deve dire a Insigne e compagni di provarci.

Nessuno si illuda che ci siano partite facili e questo ritmo va giocato su ritmi rock e non di Fado. Se ci sono tante squadre in appena 6 punti, vuol dire che in questo campionato, strano e anormale quanto si vuole, nessuno può passeggiare.

Perché gli ostacoli sono sempre alti. Coraggio, azzurri! I tifosi, anche se assenti, fremono e vogliono che Maradona venga ricordato con una grande prestazione in campo. Gattuso s’aspetta un riscatto immediato in campionato.

E il San Paolo, in attesa di diventare lo stadio Diego Armando Maradona dia l’ultima decisiva spinta per ritornare grandi come 36 anni fa, quando il Pibe mise piede in questa città, per poi portarla sulle vette d’Italia e d’Europa.

Sergio Curcio