Vincenzo De Luca arriva a Roma in ritardo. Lo aspetta una piazza stracolma di sindaci della Campania e della Puglia. Anche i parlamentari del Pd sono presenti. Il governatore saluta il numero uno dell’Anci Campania Carlo Marino e inizia il suo discorso.
“Siamo qui contro l’Autonomia e per lo sblocco dei fondi Fsc”, dice De Luca. “Sono soldi che toccano al Sud. Non si può governare sputando sulla testa delle persone. Si devono rispettare i vincoli istituzionali”. E attacca la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Deve chiedere scusa al Sud”.
De Luca parla anche di democrazia: “Vive se viene rispettato un fatto costituzionale. Significa che chi governa non può prendere le risorse come se fossero un bottino di famiglia e fare quello che vuole. Vive se vengono rispettati i diritti di tutti”.
Dopo il comizio, il corteo dei sindaci si dirige verso il ministero per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr. La polizia cerca di fermare la marcia. De Luca alza la voce e si sfiora lo scontro fisico. I sindaci continuano ad avanzare.
Al ministero, gli amministratori si fermano in attesa di essere ricevuti in delegazione. Ma il ministro Raffaele Fitto non c’è. È in Calabria con la Meloni per la firma dell’accordo sul Fondo di sviluppo e coesione. De Luca si sposta davanti al portone chiuso di Palazzo Chigi. Dietro di lui, centinaia di sindaci urlano “fascisti” e intonano Bella Ciao.
“Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti”, tuona il governatore. E dalla Calabria, la Meloni gli risponde: “Tutti i presidenti di Regione hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, tutti tranne uno ma nemmeno mi stupisce troppo. Forse se si lavorasse invece di fare le manifestazioni si potrebbe ottenere qualche risultato in più”.
De Luca non ci sta e risponde a muso duro da Montecitorio: “Meloni? Senza soldi non si lavora. Stronza, lavori lei”. E commenta con i giornalisti le affermazioni della premier. Alla domanda se ci sia un elemento personale o politico nei suoi riguardi, De Luca replica: “Non c’entra destra e sinistra. C’entra il fatto che la Campania è una Regione che non si piega. Non ci resta che la battaglia sociale, sperando che basti”.
Fonte: IlMattino
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