La Regione Campania emana l’ordinanza 53 dell’emergenza Coronavirus ed è sostanziamente un atto che blocca ogni ipotesi di ‘totale apertura’ dei bar che vendono alcolici.
L’atto firmato da Vincenzo De Luca prevede dopo le ore 22 divieto di vendita; d’asporto di alcolici. «Di ogni gradazione» nei locali notturni «compresi bar, chioschi, pizzerie ristoranti, pub, vinerie e supermercati e distributori automatici».
La specifica si è resa necessaria: come documentato da Fanpage.it nella notte molti locali (pizzerie) avevano iniziato a vendere alcolici da asporto, senza dunque stapparli.
C’è anche quella che per Napoli sarà ribattezzata “norma anti Aniello Falcone”. Ovvero l”ordinanza regionale «vieta dalle 22 alle 6 del mattino «consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali».
In pratica stop all’acquisto di superalcolici mixati in strada, sulle panchine o sui muretti delle strade panoramiche (dal Lungomare Caracciolo a via Aniello Falcone).
Resta consentita «la facoltà di apertura a partire dalle 5 del pomeriggio ed è disposto l’obbligo di chiusura entro l’1 di notte, con obbligo di somministrazione esclusivamente al banco o ai tavoli a partire dalle 22».
Niente limitazioni nell’orario di chiusura di ristoranti, pub e pizzerie.
Sono previste in caso di inadempienza sanzioni da 400 a 1000 euro. L’ordinanza – che qualcuno ha già ribattezzato ‘il coprifuoco di De Luca‘ – potrebbe scatenare lo scontro politico col sindaco di Napoli Luigi de Magistris che invece da giorni sta lavorando ad una delibera “apri tutto” destinata proprio ai baretti partenopei. Fonte: Fanpage.