La morte del piccolo Daniel Migliorelli ha colpito la comunità di S. Maria a Vico nel casertano. Il decesso potrebbe essere legato a problemi respiratori ma solo l’esame autoptico disposto dal
magistrato chiarirà cosa è accaduto nella casa dove il piccolo viveva col padre Mario, 25 anni, la mamma Marika Mazzola e la sorellina di 2 anni. La mamma, Marika, gli aveva
dato l’ultima poppata e lo aveva adagiato nella culla. Quando la giovane è tornata per rivedere il piccolo, si è resa conto che non respirava e non dava più segni di vita.
L’arrivo dei soccorsi sul posto si è rivelato inutile. Daniele era già morto quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto. Le cause del decesso sono ancora avvolte nel mistero.
Il magistrato di turno della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’esame autoptico. La prima ipotesi formulata dagli inquirenti, dopo una prima ispezione esterna della salma
che ora si trova all’ospedale di Caserta, è che il piccolo sia deceduto per problemi respiratori, forse non precedentemente diagnosticati. Avevano tutti circondato l’ultimo
arrivato di un oceano di affetto; ora tutto questo amore dovrà servire per superare la tragedia più atroce che si possa sopportare. Una famiglia giovane ma molto unita, con due
ragazzi innamorati che hanno presto coronato il loro sogno d’amore mettendo su un nido per i due cuccioli prima a Valle di Maddaloni, poi a Santa Maria a Vico, non lontano dalla
famiglia di origine di Marika (Maria all’anagrafe), che vive a Valle di Maddaloni. Mario è invece originario di Marcianise, dove la sua famiglia è molto conosciuta e benvoluta:
suo padre è Federico, grande appassionato di poesia. Sarà però l’ansia a fare definitiva luce su questa tragedia che ha sconvolto un mercoledì qualunque della valle di Sessuola.