La sartoria napoletana Dalcuore nasce dall’ispirazione di Luigi Dalcuore che ha cominciato da ragazzino la sua carriera di sarto apprendista, nella
storica sartoria Del Duca. Qui dal 1965 ha imparato tutti i segreti della sartoria napoletana, uno stile che ha conquistato prima la città e poi ogni angolo del mondo.
Negli anni ’80 arriva il momento del salto di qualità. Apre l’atelier di Via Duomo: 150 metri quadri, 17 dipendenti e decine di clienti ogni
settimana che celebrano il boom economico anche attraverso lo stile raffinato e la qualità ricercata della sartoria artigianale Dalcuore.
Nel corso degli anni la sartoria Dalcuore ha spostato il suo atelier napoletano più volte, restando sempre nelle vie più prestigiose del centro di Napoli.
Cristina Dalcuore e Damiano Annunziato sono i due volti nuovi dell’azienda, una sinergia tra eleganza e spirito d’impresa che ha spinto il marchio Dalcuore nel firmamento delle grandi griffe.
Cristina Dalcuore ha seguito la strada paterna con la convinzione più profonda.Cristina, amministra un’azienda i cui beni più importanti non sono materiali.
Il padre le ha trasmesso il valore della cura e della semplicità, lei ha capito che su questi pilastri poteva e doveva edificare a modo proprio.
Ha cominciato studiando i tessuti sui libri, visitando le grandi fiere e i lanifici, per poi frequentare i corsi di taglio e cucito.
Damiano Annunziato è nato imprenditore e ha portato nell’azienda una mentalità aperta al mondo, alle possibilità dei nuovi mezzi di comunicazione, al confronto
con realtà e persone diverse, a una gestione del personale improntata sul concetto di squadra. In una intervista, a Cristina Dalcuore e Damiano Annunziato raccontano le difficoltà nel momento di pandemia e i progetti futuri.
Come sarà lo stile estivo post-pandemia?
Sicuramente l’ impatto della pandemia sul nostro tipo di bussiness non è stato dei migliori. ma la creatività e la voglia di essere sempre innovativi e produttivi non ci manca mai.
A tal proposito con l’ aiuto delle aziende di tessuti, saranno messi in visione dei nostri clienti tessuti molto colorati e pieni di speranza. Sarà un post pandemia diretto alla speranza e al futuro.
Qual è la tendenza di questa estate?
Il nostro è uno stile senza tempo. Essendo una sartoria vecchia maniera, non abbiamo da offrire tendenze,le tendenze le lasciamo al fashion ,noi siamo tutto un altro discorso ,fatto di artigianato passione e storia.
Fa spesso trunk show all’estero, dove trova più riscontro la sartoria?
Ultimamente si è fatta largo la parola trunk-show, e una parola americanizzata. Io chiamo i nostri eventi con i clienti vere e proprie esperienze sartoriali.
Esperienze da vivere ,dove percepire la ns storia e la nostra artigianalità oltre alla passione. Noi nn facciamo nulla per conquistare i mercati,direi che sono loro a conquistare noi.
Qualcuno ci chiama e noi andiamo. L unica strategia,se possiamo chiamarla cosi,è quella di provare ogni strada, di non dire mai di no prima di aver constatato quanto e come si può lavorare su un nuovo scenario.
Il nostro rapporto con l oriente è iniziato 20 anni fa con i primi trunk show a Tokyo. Oggi siamo presenti in tutta l Asia.
Quali difficoltà ha dovuto affrontare nel periodo di pandemia?
La pandemia mi ha portato solo paura,e tanto dolore. Ma per me che sono sempre in viaggio lontano da casa e da mia figlia ho approfittato
delle chiusure per godermi il più possibile la mia bambina pur continuando a sbrigare faccende lavorative senza mai trascurare l azienda ed i progetti futuri.
Probabilmente il nostro segreto è proprio questo,ovvero partire da zero,perseverare,essere ambiziosi e sopravvivere grande passione. Fare di una passione il proprio lavoro questo è il segreto.
Quali I progetti futuri?
Il primo progetto? Riprendere i nostri viaggi e rincontrare i nostri clienti in tutto il mondo. Vorrei urlare un monito a tutti gli imprenditori…..
Essere imprenditori vuol dire avere un naturale carattere resiliente, e questo periodo di forte crisi è solo l ennesima prova da superare.