Dagli schermi al cineturismo: i turisti alla ricerca di Un posto al sole

21 Dicembre 2018 - 20:04

Dagli schermi al cineturismo: i turisti alla ricerca di Un posto al sole

Ancora un nuovo appuntamento per le iniziative e gli incontri della X edizione Galà del Cinema e della Fiction in Campania, con un workshop dal titolo “Dagli schermi al cineturismo: i turisti alla ricerca di Un posto al sole” che si è svolto martedì 18 dicembre presso gli spazi del Cohousing Cinema Napoli a Palazzo Cavalcanti. Relatori dell’incontro: il direttore generale della kermesse, Valeria Della Rocca, membro del Consiglio Generale di Federturismo Confindustria e Managing Director Solaria Service, la prof.ssa Valentina Della Corte, docente di Management e Marketing delle Imprese Turistiche dell’Università di Napoli Federico II, del dott. Antonio Parlati, Vice-Direttore CPTV RAI Napoli, di Enzo di Terlizzi, produttore associato di Freemantle, di uno dei registi della soap opera Alberto Bader e degli attori Patrizio Rispo, Lorenzo Sarcinelli e Veronica Mazza.
“Introducendo le esterne e facendo entrare Napoli nella soap, “ha detto la Della Rocca”, Un posto al sole è stata antesignana rispetto a tante altre fiction. Cercando di dare un’immagine della città non sempre e soltanto da cartolina, vera nella sua realtà, ma non necessariamente degradata o deturpata, Un posto al sole è riuscita a mantenere questa sua verità: una verità che esiste e che deve essere raccontata. Trattando tematiche sempre attuali, tutto ciò che accade e che noi viviamo nel quotidiano Un posto al sole lo racconta: è l’unica soap ad aver ha dato la possibilità agli italiani e all’estero di sapere Napoli come è. È questo il vero senso di questa fiction.” Ed ancora Antonio Parlati si è così espresso “Il cambiamento di Un posto al sole ha seguito anche un po’ il cambiamento dello spettatore: la soap all’inizio subiva la critica positiva o negativa esclusivamente dai giornali e dei media. Oggi anche i social, in qualche modo, influenzano le storie: avendo infatti un sito molto seguito e quasi due

milioni e mezzo di telespettatori ogni sera (risultato straordinario), è chiaro che gli sceneggiatori ascoltino anche quella che è l’opinione del pubblico, senza ovviamente snaturare la soap.”
Dal canto suo Enzo Di Terlizzi si è così espresso: “Il cineturismo è nato con Un posto al sole: già nel 1997, un anno dopo l’inizio della soap, ai cancelli di Villa Lauro, che era allora il set principale della soap, quando arrivavamo trovavamo dei drappelli di gente che stavano là fuori e aspettavano l’arrivo degli attori di Un posto al sole. Era gente che veniva da fuori, da tutta Italia che voleva vedere la villa dove si girava Un posto al sole ed i protagonisti. Fino al 2000 circa le location erano a Fuorigrotta, a Posillipo, al massimo a Mergellina. Pensavo poi a quella targa che stava a Piazza del Gesù dove c’è scritto che il centro storico di Napoli è Patrimonio dell’Unesco, datata 1994. Dicevo: ragazzi, abbiamo il centro storico più bello del mondo, perché non ci andiamo a girare? Lo dicevo da non napoletano, con l’occhio del turista. Quando sono stato nominato produttore associato il mio primo obiettivo è stato di portare Napoli in Un posto al sole e Un posto al sole a Napoli. Attraverso convenzioni con il Comune di Napoli e con i nuovi direttori dei Musei abbiamo creato un circuito virtuoso in cui non solo Napoli era un valore aggiunto per la soap, ma in cui abbiamo cercato di far conoscere il patrimonio paesaggistico, artistico e culturale della città attraverso un prodotto a tiratura nazionale che negli anni stava crescendo esponenzialmente.” Infine
Valentina Della Corte ha così riferito “Il punto fondamentale è che se non abbiamo dietro la spinta allo sviluppo dell’immagine di una destinazione un sistema locale di offerta turistica, purtroppo il processo si frena, anzi, potremmo anche avere il processo opposto. Perché quindi il cineturismo favorisca il reale sviluppo turistico di un’area occorre un piano strategico del turismo, in cui siano individuate le politiche in uno schema più ampio di sviluppo strategico sostenibile de territorio.” Ed Alberto Bader “È importante l’ambientazione: questo prodotto, che hanno tentato di fare anche in Sicilia e a Torino, non è realizzabile altrove. Secondo me una enorme parte la fa la capacità di lavoro del napoletano: è quello che mi ha colpito di più. C’è un amore per questo prodotto che si respira da 22 anni in chiunque faccia anche la minima cosa per questo prodotto, da chi porta il caffè a chi guida la macchina, al produttore.” Interessante anche la testimonianza di tre storici protagonisti de “Il Posto al sole”, Patrizio Rispo, Veronica Mazza e Lorenzo Sarcinelli
“Noi abbiamo la fortuna di avere un ufficio scritture che sonda, osserva e che ha la capacità di rinnovarci e di non far stancare prima di tutto noi e poi il pubblico”, ha detto Rispo.“ Con i vestiti io indosso Raffaele molto di più di Patrizio: lo indosso 9/10 ore al giorno anzi mia moglie si lamenta e dice “perché non continui a fare Raffaele perché è molto meglio di te. Il fatto di recitare 300 giorni all’anno credo sia un’opportunità unica per un attore: facendo un calcolo delle ore in questi 23 anni, è come se avessi fatto 1800 film”

E Veronica Mazza “Inglobando la città, oltre che il suo panorama, è stata creata una relazione fortissima tra la città e la soap che ha sviluppato un fenomeno sociale, attraverso la comunicazione e attraverso il prodotto che è nato come prodotto industriale e che è diventato poi antropologico. Ci sentiamo tutti onorati di far parte di Un posto al sole. Infine Lorenzo Sarcinelli “L’errore più grande che possa fare un attore è giudicare il proprio personaggio: se lo giudichi non puoi interpretarlo, non puoi entrare fino in fondo nella sua morale, nella sua etica: bisogna affidarsi alla scrittura degli sceneggiatori.