” Cuori”: su Rai1 arrivano i pionieri chirurghi del “batticuore” nell’Italia degli anni 60

15 Ottobre 2021 - 15:05

” Cuori”: su Rai1 arrivano i pionieri chirurghi del “batticuore” nell’Italia degli anni 60

Dal 17 ottobre in prima serata su Rai1, “Cuori”, di Riccardo Donna, medical drama ambientato negli anni ’60 e in cui le questioni mediche si intrecciano con i sentimenti. Una serie che vuole

raccontare i pionieri della cardiochirurgia, e l’importante ruolo svolto dall’Italia con le “Molinette” di

Torino.

In “Cuori”, Daniele Pecci è il primario di cardiochirurgia e vuole guidare l’équipe che realizzerà il primo trapianto di cuore della storia. Ha scelto quindi di farsi affiancare dai migliori: il brillante

Matteo Martari, il suo pupillo, e di richiamare dall’America Pilar Fogliati, nonostante le resistenze di un ambiente maschilista, e ignaro che tra i due c’è un passato difficile da superare.

Un medical molto diverso da quelli a cui siamo abituati, spiega Matteo Martari. Intanto per l’essere ambientato nel ’67.

“In più nel nostro c è la possibilità di entrare in forte empatia con i personaggi, raccontiamo tutti gli aspetti del cuore, non solo inteso come muscolo ma nel senso del cuore inteso come organo che

ci consente tutto sommato di fare grandi sorrisi ma anche grandi pianti”.

Per la serie è stato fatto un grande lavoro di ricostruzione di ambientazioni, strumenti, e un’equipe medica ha sempre affiancato la produzione.

“Personalmente il lavoro che ho fatto da solo è stato uno studio su quelli che erano i modi negli anni ’60, avevano un altro modo di esprimersi, un lessico diverso, un dizionario in parte che si è

perduto e una forma di stare anche che si è perduta”.

E sulla sua esperienza da cardiochirurgo nella finzione Martari racconta: “Credo sia un lavoro delicatissimo, non potrei non generare empatia con i pazienti, starei peggio di loro, sarebbe una

rovina per me”. “Mi ha catturato il distacco che riescono a tenere, sennò in un certo senso non sarebbero lucidi, perché chiaramente se ci metti le emozioni dentro perdi di lucidità”.

Verrà trasmessa su Rai 1, domenica 19 settembre, la prima puntata della fiction “Cuori” girata interamente a Torino. Sono stati 56 i giorni di riprese, la scorsa primavera, in esterno in città. Sul

piccolo schermo infatti, vedremo comparire molti luoghi noti di Torino: dal parco del Valentino alla Cavallerizza Reale, dalla Galleria Subalpina al Monte dei Cappuccini e ancora la facoltà di

Anatomia, i Docks Dora, Palazzo Cisterna, Torino Esposizioni e altre location fuori dal capoluogo come il Ponte del Diavolo a Lanzo e l’inconfondibile Villaggio Leumann a Collegno. Tra le

location anche l’ex Ospedale Militare Riberi che ha ricoperto un ruolo centrale come “esterno” dell’Ospedale Molinette, mentre tutti gli interni dell’ospedale sono stati ricostruiti presso gli Studi

Lumiq di corso Lombardia.

All’interno dei due teatri di posa gli scenografi hanno ricostruito sale operatorie, sale d’attesa, corridoi dell’ospedale su un’area di 2100 metri quadri. La serie, una sorta di ‘medical drama’ di Rai

Fiction e Aurora Tv Banijay con il Centro di Produzione Rai di Torino e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, si snoda in otto puntate da 100 minuti ed è diretta dal regista torinese

Riccardo Donna. Al centro del suo racconto, ci sono le vicende di tre ambiziosi medici dell’ospedale Molinette, pionieri della cardiochirurgia moderna, negli anni 60. Tra lotte di potere, feste, balli,

emergenze notturne e operazioni a cuore aperto, triangoli amorosi e amicizie ritrovate e forse perdute, i protagonisti avranno sempre a che fare con quell’organo meraviglioso chiamato cuore.

La tv del “BattiCuori”: «Noi, pionieri chirurghi nella Torino degli anni 60»

Da domenica su RaiUno. “Ma non è un medical drama”

Sono passati 28 anni da Un detective in Corsia, 27 da ER Medici in prima linea, 17 dal Dr. House, 16 da Grey’s Anatomy giunto alla stagione numero 18. Tra i più recenti The Good

Doctor e New Amsterdam. Tanto per citare alcune delle serie Tv medical drama, di successo e soprattutto belle da vedere. Tutte ambientate negli ospedali. Domenica 17 ottobre se ne aggiunge

un’altra. Si tratta di Cuori su Rai1. Ma come tiene a precisare il regista Riccardo Donna la fiction «non è un medical perché non ho seguito i paradigmi tipici. In comune ci sono solo i letti

ospedalieri». Una serie tv che, va detto, ha una scenografia super, in quanto Maurizio Zecchin ha ricostruito nel centro di produzione di Torino un ospedale, con tanto di ascensori. A farla diversa

dalle altre sono il periodo storico, è ambientata negli anni Sessanta, si ascolta la musica di quel decennio e si vedono cose che adesso sembrerebbero assurde, come la gente che fuma nei corridoi dell’ospedale. Allora era permesso.

Protagonisti tre personaggi che daranno vita al classico triangolo. Il primario Cesare Corvara – interpretato da Daniele Pecci che all’inizio non aveva accettato di buon grado il ruolo

perché il personaggio è più vecchio di lui («tutti mi dicono che mi sono invecchiato e invece non è vero», sottolinea l’attore). Ha perso la moglie per una malattia e si è messo con Delia Brunello

(interpretata da Pilar Fogliati), una cardiologa che ha lavorato in America e che paragonata al personale italiano dell’ospedale in materia di cuore è a dir poco geniale. Ma porta la minigonna e

sarà bersagliata dai pregiudizi. Il terzo uomo è Matteo Martari nei panni di Alberto Ferraris.

Per il primario ci sono i problemi anche con la giovane figlia Virginia (interpretata da Bianca Panconi), la quale non ha accettato la nuova relazione del padre, anche perché lei non si spiega come

un primario non abbia saputo salvare la mamma dalla malattia. Un altro personaggio importante è l’infermiera, una madre single, a cui l’amore la porta a cambiamenti ed evoluzioni. Cuori, di

nome e di fatto.

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