Crollo dell’insegna Generali sulla Torre Hadid: via alla rimozione, indagini in corso per crollo colposo

4 Luglio 2025 - 20:59

Crollo dell’insegna Generali sulla Torre Hadid: via alla rimozione, indagini in corso per crollo colposo

Ha provocato paura e stupore il cedimento dell’imponente insegna rossa di Generali in cima alla Torre Hadid, nel cuore del quartiere CityLife. Ora, mentre la rimozione del logo pericolante è stata ufficialmente autorizzata, la Procura di Milano lavora per chiarire dinamiche e responsabilità. Le indagini sono già in corso, con i primi nomi che potrebbero presto finire nel registro degli indagati.

Erano le 6:34 del mattino quando un forte boato ha allarmato residenti e lavoratori della zona. Una delle due maxi-insegne poste a 177 metri d’altezza si è improvvisamente inclinata, restando comunque ancorata al tetto della torre. Fortunatamente, non ci sono stati feriti.

L’area è stata immediatamente messa in sicurezza: piazza Tre Torri è stata transennata, la fermata metro è stata chiusa e alcune aree dell’edificio sono state evacuate. I dipendenti della torre sono stati invitati a lavorare in smart working.

Stando ai primi accertamenti, il cedimento potrebbe essere stato causato dalla rottura di alcuni tiranti d’acciaio che sostenevano la struttura metallica dell’insegna. Le alte temperature registrate nei giorni precedenti – oltre 70 °C alla sommità dell’edificio – potrebbero aver contribuito al danneggiamento. Tuttavia, non si esclude alcuna pista: tra le ipotesi ci sono anche errori progettuali, carenze nella manutenzione o sollecitazioni eccessive causate da effetto vela.

Una consulenza tecnica, incaricata nei prossimi giorni, sarà determinante per accertare con precisione la dinamica dell’incidente.

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per crollo colposo e ha già sequestrato la porzione di tetto interessata. L’obiettivo ora è chiaro: individuare i responsabili. Sono stati acquisiti i documenti relativi all’installazione e alla manutenzione dell’insegna, comprese le informazioni sui sensori montati in quota, che avrebbero dovuto segnalare eventuali anomalie.

Nel mirino ci sono imprese appaltatrici, progettisti e società di manutenzione. L’autorità giudiziaria è al lavoro per attribuire le prime responsabilità, e non è escluso che già nei prossimi giorni possano essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati.

Nel frattempo, la rimozione dell’insegna pericolante è stata autorizzata. Sarà Generali stessa a occuparsene, con un progetto di intervento dedicato. Solo dopo la completa messa in sicurezza sarà possibile procedere con gli ulteriori accertamenti strutturali.

Fonte: Fanpage.it

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