“Crimine di guerra”. Odessa, la Russia di Putin distrugge la cattedrale simbolo della città

23 Luglio 2023 - 19:13

“Crimine di guerra”. Odessa, la Russia di Putin distrugge la cattedrale simbolo della città

Odessa è sotto attacco. La Russia ha lanciato 19 missili di 5 diversi tipi sulla città ucraina, bombardata per la quinta notte di seguito. Uno dei bersagli è stata la Cattedrale ortodossa della Trasfigurazione, simbolo della città e luogo di culto protetto dall’Unesco. La chiesa è stata ridotta in macerie. Per Zelensky è un crimine di guerra.

Il bilancio è tragico. Almeno due civili sono morti e una ventina sono rimasti feriti, tra cui bambini. Il presidente ucraino Zelensky ha denunciato un “crimine di guerra” e ha promesso rappresaglia:

“Non ci sono scuse per questo attacco”

La Russia si difende. Secondo Mosca, a Odessa si preparavano attacchi alla Russia e la cattedrale è stata colpita dai proiettili dell’antiaerea analfabeta di Kiev. Il Cremlino accusa l’Ucraina di voler controllare il corridoio del grano, che collega il Mar Nero al Mar d’Azov.

Il mondo condanna la Russia. Palazzo Chigi ha espresso solidarietà all’Ucraina e ha affermato che “la barbarie non prevarrà”. Il ministro degli Esteri Tajani ha parlato di “atto indegno”. Anche il Papa si è unito al coro di condanna e ha invitato a pregare per l’Ucraina durante l’Angelus.

La Bielorussia sfida la Polonia. Nel frattempo, il presidente bielorusso Lukashenko è arrivato a San Pietroburgo per il suo primo viaggio in Russia dai giorni della mediazione tra Putin e Prigozhin, il magnate vicino al Cremlino. Lukashenko sembra voler provocare apertamente la Polonia, che lo accusa di fomentare la crisi dei migranti al confine.

La situazione è tesa. La tensione tra Russia e Ucraina è salita alle stelle dopo l’annessione della Crimea nel 2014 e il conflitto nel Donbass, dove i separatisti filorussi combattono contro le forze governative. L’Occidente sostiene l’Ucraina e impone sanzioni alla Russia, che risponde con minacce e provocazioni.

L’Europa è preoccupata. L’Unione Europea teme che la crisi possa degenerare in una guerra aperta tra le due potenze nucleari. L’Alto rappresentante per la politica estera Borrell ha chiesto un dialogo urgente tra le parti e ha offerto la mediazione dell’UE. La Nato ha rafforzato la sua presenza militare nella regione e ha espresso il suo pieno appoggio all’Ucraina.

La pace è lontana. Nonostante gli appelli alla calma e al rispetto del diritto internazionale, la situazione resta critica e instabile. Odessa piange i suoi morti e i suoi simboli distrutti dalla furia russa. L’Ucraina chiede giustizia e sicurezza. La Russia non cede e continua a sfidare il mondo.

Fonte: LaStampa

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