Credendino (Carisal): Per superare le diseguaglianze territoriali nell’Agenda Ue 2030 le proposte di Napoli e Salerno
“Ridurre le distanze tra i territori e le istituzioni europee rappresenta una necessità ineludibile per garantire lo sviluppo di un’Europa più attenta alle esigenze ed ai diritti delle cittadine e dei cittadini europei, una missione cruciale, poiché sappiamo bene che solo un dialogo continuo e aperto tra le istituzioni e la società civile può davvero promuovere il cambiamento per avere
un’Europa, in una sola parola, più forte”. Cosi Domenico Credendino, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, a Bruxelles in occasione della riunione del Comitato Economico e Sociale Europeo che ha aperto una sessione sul contributo che la società civile organizzata può offrire all’implementazione dell’Agenda Territoriale 2030.
“La Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, insieme alle altre Fondazioni di origine bancaria, assicura un’impegno quotidiano – ha sottolineato Credendino – in favore di chi ha bisogno. Lo facciamo con progetti concreti in favore delle fasce deboli, con iniziative educative e culturali capaci di riconoscere talenti e promuovere riflessioni di qualità. Da sempre la Fondazione è
impegnata su questo fronte, promuovendo iniziative che mirano al raggiungimento di obiettivi assolutamente in linea con quelli dell’Agenda Territoriale 2030. Ascoltiamo il territorio e costruiamo soluzioni”.
“Cosi abbiamo fatto – ha ricordato Credendino – avviando, da Napoli ed insieme alla Fondazione Banco di Napoli, un’azione di ascolto e di rete fra i maggiori protagonisti del territorio.
La voce di Salerno, di Napoli e della Campania, con i problemi e le eccellenze del territorio, è fondamentale per la costruzione dell’Agenda dell’Agenda Territoriale 2030. Il confronto fra le istituzioni, le organizzazioni sindacali e datoriali, fra le agenzie di sviluppo e le associazioni territoriali, da quelle ambientaliste a quelle che si occupano di giovani e cultura, è strada che
costruiamo ogni giorno. E’con questa strategia che leggiamo i territori per dare risposte alle disuguaglianze, per promuovere concretamente la parità di genere e per contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio”.
“Le Fondazioni, la società civile hanno un legame profondo con le comunità locali, ne comprendono i bisogni e le priorità e possono aiutare a tradurre i principi dell’Agenda Territoriale 2030 in iniziative concretamente applicabili sul territorio” ha concluso.