Covid: Strette da Nord a Sud per salvare il Natale

15 Novembre 2021 - 8:41

Covid: Strette da Nord a Sud per salvare il Natale

La pandemia da Covid-19 non si ferma. Contagi in aumento non solo in Europa, ma anche in Italia dove il numero dei positivi è salito vertiginosamente. La situazione in

Italia è ancora sotto controllo considerando il numero dei ricoverati in terapia intensiva, ma l’allarme è scattato anche in vista del Natale. In Italia, i sindaci di grandi città

o piccoli centri non stanno fermi a guardare la risalita dei contagi. Sono tutti in attesa che il governo decida se servono misure più severe per Dicembre Salvare il Natale,

momento di vita sociale e familiare più intensa con grandi ricadute sull’economia, tra regali, cenoni e acquisti importanti con le tredicesime, vuol dire evitare a tutti i costi la quarta ondata e il

ritorno alle zone rosse. Senza dimenticare che c’è già chi è dovuto correre ai ripari e dichiarare la zona arancione, come il comune catanese di Nicolosi in mini-lockdown

fino al 24 novembre. Feste di Natale in “bianco”: è questo l’imperativo dei primi cittadini. Nella corsa all’obiettivo gli amministratori locali sono stati rafforzati dalla

direttiva del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha detto stop ai cortei No vax e No pass in pieno centro, che sconvolgevano le attività dei negozi e la circolazione.

Ecco allora che si pensa a interventi “a soffietto” su piazze storiche e luoghi della movida, come è successo a Roma, a Trastevere e a Monti, e dello shopping, con contapersone e

sbarramenti che limitano gli assembramenti. Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è in campo per salvaguardare, con accessi più limitati alle zone di maggior richiamo,

la fragilità della sua città dal rischio di impennata di ricoveri e contagi. Già i mercatini di Natale, in Trentino e a Verona, si stanno svolgendo all’insegna della cautela.

Green Pass con braccialetto ogni giorno di colore diverso e bancarelle in numero ridotto: a Trento, Bolzano e Rovereto – dove la tradizione dei Mercatini di Natale è’ forte – ogni

visitatore, dopo aver mostrato la certificazione sanitaria, riceve al check point un nastrino da legare al polso, una sorta di lasciapassare. “In base all’evoluzione della curva dei contagi

– ha detto il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi – saranno adottate possibili restrizioni se i casi aumenteranno”. Provvedimenti elastici, insomma, per prevenire che il virus giri a briglia sciolta,

e per stringere le maglie. Intanto, sempre il sindaco di Bolzano ha diminuito gli stand del 30% e per evitare la ressa ha vietato i chioschi di cibi e bevande, come il classico vin brulè, al di fuori di

piazza Walther, il salotto buono della città. Mascherina obbligatoria invece a Verona per le piazze dei mercatini. Il sindaco Federico Sboarina ha firmato l’ordinanza che

ne prevede l’utilizzo per tutti, cittadini e turisti. A piazza dei Signori, Cortile del Tribunale, Cortile Mercato Vecchio, ponte Pietra e ponte Castelvecchio, dunque, non entrano i no-mask.

Un provvedimento che rafforza le misure anti-affollamento e tiene già conto dell’aumento di contagi emerso dai monitoraggi sanitari. Ancora nessuna decisione ma osservazione

mirata del focolaio di Aprilia, in provincia di Latina. Il prossimo passo potrebbe essere l’obbligo di mascherine all’aperto. Al momento c’è uno stato di pre-allert.

La Asl è in stretto contatto con il Comune e il Prefetto. In corso una verifica sulle coperture vaccinali degli assistiti di tre medici di famiglia della zona che hanno rifiutato di vaccinarsi,

per capire se ci sono dati anomali. Anche l’Ordine dei medici di Rimini sta andando alla conta dei sanitari No vax denunciati dagli stessi pazienti. A Bergamo, epicentro della

prima drammatica ondata, hanno riaperto gli hub vaccinali per accelerare le terze dosi, i richiami di J&J, e le vaccinazioni per i bambini che a breve avranno il disco verde dell’Ema.

A Trieste fino alla fine del mese è in vigore un’ ordinanza del sindaco Roberto Di Piazza che impone mascherina e distanziamento a chi manifesta. Dopo il disordine dei giorni scorsi, a causa dei no pass,

sono state individuate delle zone sensibili con l’ausilio di Stewart che hanno l’obbligo di garantire il controllo e l’ordine.Anche Gorizia si è mossa sulla stessa linea.