L’ Istituto Superiore di Sanità insieme al Ministero della Salute hanno raso nota la situazione in cui verserà ogni singola regione fino al 30 aprile. La Lombardia resta in zona rossa anche dopo Pasqua, la Campania spera nell’arancione dal 7 aprile.
La certezza arriverà venerdì 2 aprile, al termine delle analisi della Cabina di regia. Delle dodici regioni compresa la Provincia Autonoma di Trento (Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Campania, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Valle d’Aosta, Calabria, Toscana) attualmente in zona rossa, sei – Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e Lombardia – hanno numeri alti e dunque ancora tali da non consentire il passaggio nella fascia di rischio inferiore, le altre sei – Calabria, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Veneto, Toscana e Campania – hanno dati che potrebbero far prendere in considerazione l’ipotesi di uno scivolamento verso la zona arancione, ma solo quest’ultima può farlo in concreto.
La legge prevede infatti che una regione debba obbligatoriamente restare nella fascia di rischio più alto per almeno due settimane e, per essere riclassificata deve aver per quattordici giorni uno scenario da livello di rischio inferiore a quello per cui si sono rese necessarie le restrizioni.
Per due settimane la Campania è stata nella fascia più alta di rischio e nel report della settimana scorsa aveva già numeri da zona arancione.
L’ordinanza che ne ha disposto l’ingresso in zona rossa scade il 6 aprile. Dunque, se il monitoraggio del 2 aprile confermerà lo stesso scenario, dal 7 aprile, subito dopo la “stretta di Pasqua” – dal 3 al 5 per tutta Italia scatterà il livello massimo di restrizioni – potrà passare in zona arancione.
A meno che il presidente regionale Vincenzo De Luca non decida di chiedere al governo di lasciare la Campania in fascia rossa. Dalla Regione guardano con attenzione ai dati “sperando – spiega una fonte di primo livello ad HuffPost – che cali soprattutto la pressione sugli ospedali”.
La ragione per cui – con oltre 860 pazienti ricoverati nelle terapie intensive e 7109 negli altri reparti Covid, dovrebbe restare in zona rossa la Lombardia.
Invece Abruzzo, Umbria, Liguria, Molise, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Provincia Autonoma di Bolzano dovrebbero rimanere in fascia arancione.