“La regione ritiri quella lettera, lasci liberi i medici di parlare con la stampa”. Lo chiede Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra in consiglio regionale, intervenendo nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele su Radio Crc Targato Italia in onda dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 9.
Secondo Caldoro il coordinatore dell’Unità di crisi Italo Giulivo è “un ottimo dirigente ma i dirigenti devono fare il loro ruolo”. La politica per l’ex presidente della Regione Campania è altro, “è democrazia e libertà con più voci che si possono confrontare. Questo è il ruolo della stampa e quella è una lettera di regime perché si vuole indirizzare l’informazione. È distorta la voce di un medico o di un direttore di un ospedale? Questi non possono parlare? Sono gli unici che devono parlare. Il presidente della Regione ha manipolato i dati per finalità politiche: non si facevano tamponi per non far uscire i numeri dei contagi. Ora che si fanno i tamponi escono più contagi, questa è manipolazione. Altro che bavaglio”.
Poi Caldoro lancia un’accusa durissima contro il Governatore: “qui c’è un tentativo di manipolazione dei dati per finalità politiche. La verità è che abbiamo un potere familistico con il suo clan e con i suoi interessi. Io feci una proposta all’inizio dell’emergenza: fare i tamponi utilizzando i laboratori convenzionati. Fui accusato di ‘tamponite’ e che dovevano farli solo le strutture pubbliche. Sono avvenuti poi solo errori gravissimi”
Su Napoli, infine, Caldoro rivendica che come presidente della Regione ho destinato 2 miliardi di euro finanziando tanti progetti: “negli ultimi 5 anni la città è stata dimenticata dal presidente della regione che non parlava nemmeno con il sindaco de Magistris. Il risultato è che sono arrivati solo alcuni milioni di euro e senza soldi non si cantano messe”.