Due anni fa, Michael Valva, papà poliziotto 43enne, costrinse il figlio di soli 8 anni a dormire sul pavimento ghiacciato del garage in pieno inverno. Voleva punirlo perché si era bagnato, causandone così la morte. È stato condannato e ritenuto colpevole di omicidio di secondo grado. Ora rischia una condanna massima da 25 anni di carcere all’ergastolo.
I fatti contestati risalgono al gennaio 2020 quando Valva costrinse il piccolo Thomas a dormire nel garage della casa di famiglia nello stato di New York, nella contea di Suffolk mentre fuori le temperature raggiungevano anche i dieci gradi. Dopo una notte al gelo, il piccolo era ormai morto.
Secondo il medico legale, il bambino è morto per ipotermia a causa delle condizioni a cui era costretto dal padre.
I pubblici ministeri hanno detto che Thomas e suo fratello di 10 anni, che avevano entrambi una diagnosi di autismo, spesso erano costretti a dormire in garage. Così è accaduto anche la notte della morte del bimbo quando i due fratellini hanno trascorso 16 ore consecutive nel garage gelido.
Secondo i pubblici ministeri, il papà non sono ha fatto nulla per aiutarlo ma poi ha anche mentito alla polizia e ai primi soccorritori. Anche l’allora fidanzata di Valva, Angela Pollina, deve affrontare l’accusa di maltrattamenti su minore e complicità nel caso di omicidio di secondo grado. Secondo la polizia, le telecamere e i microfoni presenti in casa di Mike Valva hanno catturato l’audio di lui e Angela che schernivano Thomas mentre lui moriva congelato.
“Anche se non c’è nulla che possiamo fare per riportare indietro Thomas, siamo soddisfatti della decisione della giuria”, ha dichiarato il procuratore distrettuale della contea di Suffolk Raymond A. Tierney in una dichiarazione. ‘Michael Valva ha sottoposto i suoi figli a orribili abusi, negligenza e crudeltà. Ora pagherà per aver abbreviato la vita di un ragazzo giovane, innocente e indifeso che aveva una vita davanti a sé.’
Fonte: Fanpage