Costituito l’esecutivo di Fare Democratico – Mezzogiorno Federato

5 Dicembre 2020 - 21:24

Costituito l’esecutivo di Fare Democratico – Mezzogiorno Federato

In data 03/12/2020 alle 17:00, presso la, sede di “Fare Democratico – Mezzogiorno Federato “ è stato costituito l’esecutivo cittadino di Napoli per dotare il movimento di una propria organizzazione che possa affrontare le problematiche relative alle elezioni amministrative del 2021.

Perché Fare Democratico:

Fare Democratico è un movimento civico che ha già partecipato alle recenti elezioni regionali della Campania, raccogliendo un lusinghiero in termini di voti, di rappresentanza in consiglio e di presenza sul territorio regionale.

Nell’area della Città Metropolitana ha totalizzato 85.000 preferenze, mentre nella città di Napoli sono stati superati i 10.000 voti.

Tutto questo dimostra una aderenza del progetto al territorio che ha prodotto un interesse ed un sempre più forte voglia di partecipazione che ha fatto scaturire la necessità di organizzare un esecutivo per la sola città capoluogo.

In questo senso, insieme al presidente nazionale, Dr. Giosi Romano, si è deciso di dare un forte impulso all’organizzazione di uomini e donne che si possano impegnare in vista delle elezioni amministrative del 2021.

Tutto ciò si rende necessario per avviare, unitamente alle altre forze politiche del centro sinistra, una discussione che non serva solo a creare le condizioni numeriche di una vittoria, ma soprattutto un risultato politico, che abbia una forte connotazione sociale ed una pregnanza territoriale.

E’ infatti sotto gli occhi di tutti le condizioni in cui versa il capoluogo, la città, unica al mondo a dare un nome ad Regno, oggi vive una condizione di assoluto abbandono e degrado. Politiche urbanistiche, per la scuola, per il sostegno al mondo del lavoro e delle professioni inesistenti. Per non parlare dei trasporti e della cultura, oggi totalmente sparite dalla scena cittadina.

In questo senso un ruolo fondamentale può essere dato da una ripresa di alcune riforme lasciate morire, che potevano contribuire a decongestionare un sistema amministrativo sofferente ed in grande ritardo rispetto alle nuove modalità di essere città e cittadini.

Ci riferiamo al decentramento amministrativo avviato con le Municipalità e che negli ultimi anni sono state svuotate di ogni significato e funzione. Naturalmente non è ancora il momento di dare un programma per la città, in quanto è nostro intendimento costruirlo insieme alle forze politiche con le quali ci interfacceremo e che insieme daremo vita ad un programma per la città e per i cittadini.

La nostra idea è costruire una coalizione di idee, uomini e donne, che abbiano una visione comune di ciò che dovrà e potrà essere Napoli nel prossimo futuro. Un idea di riformismo pragmatico, utile, dal forte contenuto ideale e programmatico.

Questo, pensiamo, debba essere Fare Democratico, un contenitore con contenuti che unisca e promuova idee e programmi aderenti ad un riformismo cattolico, socialista, liberale e repubblicano.

Partire da forti contenuti per risultati evidenti nel medio e lungo termine. Naturalmente Fare Democratico, non è solo un esperimento locale, è un progetto politico nazionale.

E’ infatti sempre più forte la adesione all’idea di un Civismo Federativo del quale si è fatto promotore il Movimento Italia Mediterranea, che unisca tutti i movimenti civici presenti nelle diverse realtà locali.

Quindi i territori che si ritrovano, con le proprie specificità, in un disegno politico nazionale.

Perché Mezzogiorno Federato:

E’ un progetto politico al quale aderisce Fare Democratico, teorizzato da Claudio Signorile, che vede giunto il tempo di chiamare ad un appuntamento costituente il Mezzogiorno d’Italia che ritorni ad essere protagonista diretto del suo cambiamento e del suo sviluppo.

Alle grandi scadenze della ripresa al tavolo di governo dei progetti di rinascita e di sviluppo;

al confronto con la UE sulle disponibilità finanziarie ed il loro uso, il Mezzogiorno deve presentarsi unito e le sue Regioni federate in obiettivi comuni.

La Pandemia provocata dal Covid19, ha reso dirompenti quegli squilibri che segnavano il malessere crescente nel nostro Paese. Squilibri strutturali, dell’ambiente, dell’economia, del lavoro, dell’energia. Malesseri sociali, per le diseguaglianze crescenti, le crisi demografiche, i conflitti generazionali ed identitari, le competizioni territoriali.

Sbandamenti nelle coscienze, con l’esasperazione degli egoismi individuali e la incertezza nella accettazione dei valori di comunità e di solidarietà.

Il Mezzogiorno vive da decenni una condizione di crisi profonda, che l’accentuarsi delle condizioni generali può fare diventare crisi storica, esistenziale, quasi irreversibile.

Prima che assuma aspetti incontenibili di rifiuto e di violenza, si deve rovesciare questo stato di cose con una forte iniziativa sulle coscienze e nella società.

Si deve chiedere la solidarietà del Paese e dell’Europa; ma contestualmente costruire le comunità territoriali basate su rapporti orizzontali di civismo responsabile e cooperativo; promuovere la fiducia, lo sviluppo auto propulsivo, la valorizzazione delle risorse del territorio e della comunità, l’autodeterminazione civile e politica.

Partecipare al cambiamento del senso della storia: il Sud non è più periferico e marginale rispetto all’Italia ed all’Europa.

In realtà l’Italia torna ad essere strategica nella politica Europea perché il Mediterraneo ha riacquistato una sua centralità intrinseca.

Nel complessivo cambio di strategie della UE, le indicazioni della Commissione Europea nella proposta del RecoveryFound, danno chiaramente priorità al risanamento ed al rilancio del Mezzogiorno, in un contesto di nuova attenzione per l’Europa mediterranea.

Questa occasione non può essere affrontata divisi e dispersi in piccole realtà, modesti progetti, mancanza di idee e prospettive; senza una classe dirigente meridionale giovane, consapevole e coraggiosa.

Tutto ci porta a cercare di capire le opportunità economiche e culturali, i rischi sociali, le politiche legate alle nuove dimensioni dei mercati, i cambiamenti nei sistemi di produzione e nel mercato del lavoro, i nuovi equilibri militari di area.

Il Mediterraneo è sempre più mare interno all’Europa, nella sua complessiva e complessa dimensione geoeconomica e geopolitica e diventa per l’Europa una irrinunciabile opportunità.

L’Italia è capovolta.

Il Mezzogiorno federato può agire come soggetto omogeneo di quasi 20 milioni di abitanti, che ha la massa critica, politica, economica, culturale, per essere protagonista del suo futuro nello Stato Italiano e nello scenario euro-mediterraneo.

Per questo è necessaria ed immediata una iniziativa politica che parta dal territorio e che serva al territorio e Fare Democratico vuole essere protagonista di queste scelte.

Per tutto quanto sopra abbiamo deciso di organizzarci in movimento per la città di Napoli, con ferendo i seguenti incarichi:

Fimiani Alessandro Municipalità
Paciello Delia Comunicazione
Torino Pasquale Lavoro
D’Angelo Claudio Associazionismo e politiche sociali
Palma Armando Rapporti Forze politiche
Russo Giovanni Organizzazione
 
Il coordinatore di Napoli
Salvatore Sannino