Cosa non si fa per soldi : una mamma sfregia il volto del figlio 11enne per truffare l’assicurazione

23 Settembre 2021 - 21:47

Cosa non si fa per soldi : una mamma sfregia il volto del figlio 11enne per truffare l’assicurazione

Un bambino di 11 anni ,era stato picchiato ,e gli erano stati spaccati, zigomi e denti, per simulare ,
le ferite di un incidente stradale.

E la stessa sorte, sarebbe potuta toccare, ad un altro bimbo ,
ancora più piccolo, “graziato” ,
però perché le assicurazioni non risarciscono i denti da latte.

È uno dei particolari, tra i più atroci, che emergono dall’inchiesta ,
che ha portato ,alle misure cautelar,i eseguite oggi ,dai carabinieri ,
in provincia di Caserta.

In manette sono finite ,6 persone;
in carcere ,il 42enne ,Simmaco Palmiero, considerato capo dell’organizzazione.

Mentre per gli altri 5, tra cui due avvocati, sono stati disposti i domiciliari.

Nell’inchiesta ci sono ,
altri venti indagati.

L’ordinanza cautelare, emessa dal gip ,
di Santa Maria Capua Vetere ,
ed eseguita dai carabinieri ,
della Compagnia di Caserta,
è arrivata al termine ,
di una indagine coordinata dalla procura.

I 6 arrestati ,sono accusati, a vario titolo, di associazione ,
per delinquere finalizzata ,
alla commissione di truffe ,
in danno di compagnie assicurative.

Furto, estorsione e traffico illecito ,
di sostanze stupefacenti.

Le indagini erano partite nel 2018,
dopo il tentativo di negoziazione,
di un assegno clonato, in un ufficio postale ,di Santa Maria Capua Vetere.

Dagli accertamenti, era emersa l’esistenza di una associazione che,
con sistemi collaudati, che metteva ,
a segno frodi assicurative.

Denunciando incidenti stradali ,
mai avvenuti, producendo certificati medici falsi e, in diversi casi, provocando volontariamente ,
delle ferite, che poi venivano fatte passare ,come conseguenti ,
agli incidenti inesistenti.

Picchiati i bambini per risarcimenti sui finti incidenti

Secondo la ricostruzione ,
degli inquirenti ,la banda utilizzava anche i bambini, per le truffe ,
sui finti incidenti.

In particolare, due indagati ,
sono stati intercettati ,mentre parlavano, dell’opportunità di utilizzare, anche un bimbo molto piccolo, che avrebbero dovuto ,
ferire per simulare un incidente.

Circostanza poi non avvenuta,
ma non per un ripensamento.

Nel dialogo, infatti, captato tra un uomo e una donna, lui parla dell’ipotesi di utilizzare il proprio figlio, spezzandogli i denti.

Lei però ribatte, che non ne vale la pena, perché il bimbo ,ha ancora i denti da latte ,e quelli ,non vengono risarciti dall’assicurazione.

Poi, incalza, non sarebbe possibile simulare le ferite ,con la tecnica ,
che presumibilmente utilizzano,
ovvero causare dei tagli in bocca in modo da simulare, per il sangue copioso, una ferita grave.

“Tiene i denti da latte, non li pagano, dice , poi gli vuoi far rompere in bocca, ci vuoi fare con la lametta in bocca, ma tu sei scemo”.

In un altro caso, invece, viene sfruttato un bambino di 11 anni.

Viene picchiato da uno degli indagati, che gli causa un trauma facciale,
con escoriazioni al labbro,
una frattura allo zigomo,
e a due denti.

Tutto con la complicità della madre,
che poi lo accompagna , in ospedale e racconta che è stato investito.