Coronavirus, Spagna al collasso. Premier Sanchez: il peggio deve ancora venire

23 Marzo 2020 - 13:21

Coronavirus, Spagna al collasso. Premier Sanchez: il peggio deve ancora venire

La Spagna è uno dei Paesi europei in cui si registrano i dati più preoccupanti riguardanti l’emergenza coronavirus. Nel Paese iberico si contano 394 nuove morti di pazienti con il coronavirus, un aumento del 30% in 24 ore.

Il governo spagnolo ha deciso di prorogare di 15 giorni lo stato d’allerta per l’emergenza, ha spiegato il premier Pedro Sanchez ai presidenti delle comunità autonome nel corso di una riunione telematica tenuta questa mattina.

“Il peggio deve ancora venire – ha sottolineato Sanchez – e metterà alla prova i limiti delle nostre capacità”. Ieri il primo ministro ha parlato alla nazione dicendo che “i casi diagnosticati e i decessi aumenteranno nei prossimi giorni. Stanno arrivando giorni critici per i quali dobbiamo prepararci. Il rischio è ovunque, ma dobbiamo fare uno sforzo maggiore” .

“Non si sa se avremo più morti di Italia”. Ieri Maria José Serra, del Centro de Coordinación de Alertas y Emergencias Sanitarias, ha detto che “nessuno può sapere se supereremo l’Italia per numero di vittime. I dati ci dicono che stiamo raggiungendo il picco, che non sarà lo stesso in tutte le comunità”.

Quanto alle misure restrittive per ridurre i contatti, “sono tra le più drastiche e l’importante è che vengano attuate, ha aggiunto. Sull’ipotesi di un ulteriore inasprimento, ha spiegato, “stiamo valutando, ma al momento sono quelle giuste”.

Sui malati, “il 50% delle persone ricoverate ha più di 70 anni, circa il 70% delle persone ricoverate in terapia intensiva ha più di 60 anni”. In Spagna sono stati acquistati oltre 640.000 test rapidi che consentiranno di conoscere il risultato in 15 minuti.

Sempre sabato, il ministero spagnolo della Sanità ha annunciato in un comunicato che si stanno realizzando circa 15mila test per il coronavirus al giorno in tutta la Spagna. Il ministero sta inoltre lavorando all’acquisizione di quattro robot che possano potenziare la capacità diagnostica fino ad arrivare a 80mila test al giorno.