Coronavirus, Rostan (IV): Sindaci protagonisti della Fase 2, Stato si riappropri del suo ruolo di decisore

29 Aprile 2020 - 15:45

Coronavirus, Rostan (IV): Sindaci protagonisti della Fase 2, Stato si riappropri del suo ruolo di decisore

“C’è bisogno di un maggiore coinvolgimento dei sindaci nell’affrontare la fase 2 dell’emergenza coronavirus. La storia di questa epidemia è chiaramente improntata anche sui risvolti sociali ed economici, non più solo sanitari”.

Lo ha dichiarato Michela Rostan, parlamentare di Italia Viva e vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, nel corso del dibattito in Aula sulla conversione in legge del DPCM 19/2020.

“I primi cittadini – sottolinea – devono diventare i nuovi protagonisti della ripartenza perchè conoscono meglio le realtà che amministrano, hanno un rapporto più stretto con le comunità  e possono intervenire prima e più efficacemente”.

“Allo stesso tempo – prosegue la deputata di Italia Viva – occorre che lo Stato si riappropri del suo ruolo di decisore in modo più determinato e deciso. Serve una visione d’insieme, un  coordinamento statale di tutte le misure che vengono messe in campo per fronteggiare l’emergenza”.

“Diversamente, si offre la sensazione di caos istituzionale e di un procedere in ordine sparso che non aiuta quel sentimento di coesione nazionale indispensabile per superare il guado.  Allora si lasci alla normativa nazionale il compito di dettare le linee guida e agli interventi dei Presidenti di Regione e ai Sindaci quello di declinare le norme sul territorio rendendole, se del caso, più restrittive”.

“Ma non è pensabile concedere maggiori o nuove tutele e libertà a singole comunità locali. Bene ha fatto la Presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, a ribadire che la Costituzione non contempla diritti speciali ma offre la bussola per navigare in mare aperto anche in tempi di crisi. Applichiamola con maggiore saggezza ”.

“ L’emergenza avrà tempi lunghi – conclude Rostan –  e lo sforzo prolungato obbliga all’adozione di misure meno severe ma vigilanti. Sarà la fase della responsabilità. Servono  poche regole ma grande organizzazione. L’approvazione odierna della conversione in legge dello Stato dei diversi decreti emergenziali, armonizzandoli tra loro ed eliminando incongruenze e falle grottesche, è un primo passo importante”