Coronavirus, Regione Campania richiama in servizio il ‘medico del colera’. Faella coordinatore reparto Covid-19 Loreto Mare

23 Marzo 2020 - 16:38

Coronavirus, Regione Campania richiama in servizio il ‘medico del colera’. Faella coordinatore reparto Covid-19 Loreto Mare

La Campania si affida all’esperienza e come si dovrebbe fare in ogni momento di crisi e di emergenza, richiama in campo le forze, le eccellenze e le competenze migliori che si sono già confrontate con situazioni difficili.

Dal colera del 1973 al coronavirus del 2020, la sanità campana richiama in prima linea il dottor Franco Faella, primario emerito dell’ospedale Cotugno di Napoli.

Faella è stato infatti richiamato dalla pensione e nominato dalla Regione Campania coordinatore del reparto allestito per i pazienti contagiati dal Covid-19 all’ospedale Loreto Mare di Napoli.

Il primario emerito ha definito quella che stiamo vivendo oggi ben “diversa” come infezione rispetto a quella del colera che nel 1973 a Napoli fece registrare 24 morti e 280 contagi.

Faella ha definito la pandemia di questo tempo “diversa”, rispetto a quella del passato: “Allora – racconta- si sapeva il tipo di infezione che si affrontava. Oggi siamo invece a contrastare un virus sconosciuto, completamente nuovo”. Per sconfiggere il coronavirus, il medico è convinto che serva essere ottimisti.

“Affronteremo questa epidemia con tutto il rigore possibile come si è fatto finora, in attesa di raggiungere maggiori certezze sui farmaci. Per ora, su questo virus utilizziamo quei farmaci già usati per altre patologie infettive”. Sono un esempio quello usato per combattere l’Hiv o l’ebola, ma anche del farmaco sperimentato dai colleghi del Cotugno adoperato di solito per l’artrite reumatoide. Ogni collega ha il suo carattere ma, in questa fase, va evitato ogni contrasto per affrontare il comune nemico che è questo nuovo virus su cui tutti gli infettivologi d’Italia e del mondo devono fare fronte comune”.

Faella sarà “consulente infettivologo in un’attività che dovrà alleviare il carico di lavoro ai colleghi del Cotugno. Ora, qualche paziente potrà essere trasferito anche qui, dove ci saranno colleghi rianimatori che affronteranno le insufficienze respiratorie provocate dal virus, e tutta la struttura sanitaria assegnata a questa emergenza. Bisogna essere ottimisti, affronteremo questa epidemia con tutto il rigore possibile come si è fatto finora, in attesa di raggiungere maggiori certezze sui farmaci.