Coronavirus, morto ragazzino di 17 anni: è tra le vittime più giovani

25 Marzo 2020 - 9:25

Coronavirus, morto ragazzino di 17 anni: è tra le vittime più giovani

Coronavirus, morto ragazzino di 17 anni: è tra le vittime più giovani.

Un ragazzino di 17 anni è morto in California a causa del coronavirus.

Lo comunicano le autorità sanitarie di Los Angeles. Mentre i casi negli Stati Uniti continuano ad aumentare, arrivando a più di 50mila, sempre più Stati annunciano il lockdown e chiedono ai cittadini di rimanere nelle loro case per evitare la trasmissione del virus.

Ma i morti aumentano anche oltreoceano e il governatore della California, Gavin Newsom, mette in guardia: il Covid 19 può colpire chiunque, come dimostra il decesso del 17enne.

Secondo le autorità sanitarie, tuttavia, potrebbe essere possibile che a causare il decesso nell’adolescente di Lancaster non sia stato il coronavirus, ma un altro agente: “Anche se i test iniziali ci hanno indicato una positività al coronavirsu, il caso è complicato e ci potrebbe essere un altra spiegazione dietro la morte del ragazzo”, hanno comunicato in una nota. Il sindaco di Lancaster, R. Rex Parris, ha invece spiegato che il 17enne, di cui non si conosce il nome, è stato ricoverato con problemi respiratori ed è poi morto per uno shock settico, una grave forma di infezione.

Il primo cittadino ha inoltre confermato che anche il padre del ragazzo è risultato positivo al Covid 19: ad ogni modo, secondo il sindaco, non ci sono dubbi che il coronavirus abbia avuto una parte nella morte del giovane. “Siamo la prima città a perdere un ragazzino, non lo posso sopportare”, ha detto.

Un report della scorsa settimana aveva evidenziato come gli Stati Uniti, che stanno diventando tra i Paesi più colpiti al mondo dopo Cina e Italia, non si fossero registrati decessi nella popolazione minorenne.

Un dato che potrebbe ora essere rivisto. Intanto il governatore californiano ha avvertito che ci vorrà almeno un mese per capire se le misure di quarantena e tamponi generalizzati stiano contenendo efficacemente la trasmissione del virus.

“Siamo tra i 6 e i 12 giorni indietro rispetto a quanto sta accadendo a New York, dove più di una persona muore ogni ora”, ha messo in guardia il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti.

Secondoi dati della Johns Hopkins University, i casi in California sarebbero circa 2.500 e i decessi una cinquantina. E lo Stato si prepara a far fronte all’emergenza, mettendo in campo misure restrittive.

E mentre si chiede ai cittadini di restare in casa, ci sono ancora moltissime persone che continuano a recarsi nelle spiagge o nei parchi, senza rispettare le distanze di sicurezza. Secondo il governatore, se i californiani continuano a non seguire le regole, questi spazi pubblici potrebbero presto venire chiusi.

E per i negozi che non si attengono alle disposizioni del governatore, le autorità pensano a staccare acqua e corrente elettrica. “Sono egoisti e irresponsabili, ci mettono tutti in pericolo”, ha detto il sindaco di Los Angeles. (FanPage