Coronavirus, la testimonianza di Lidia Ianuario studentessa in Erasmus
In questo periodo così complicato, sono numerosi gli studenti in Erasmus che hanno deciso di non tornare in Italia; c’è chi si rimbocca le maniche e dà vita a dei progetti.
Lidia Ianuario è la referente di una parte degli studenti disabili e appartenente alle categorie protette in Spagna, con l’inizio dello stato di allerta, il neurologo le ha sconsigliato di stressare il corpo mediante un lungo viaggio, così decide di rimanere lì, al Loopinn Hostels di Cartagena nella regione Murcia.
Lidia, lancia l’hashtag #COSAPOSSOFAREPERLALTRO, attraverso facebook e i canali social, ognuno di noi si può mettere a disposizione dell’altro per il bene comune, andando avanti e dedicandosi alla cultura e ai progetti condivisibili.
“Questa situazione ha fatto emergere le contraddizioni dell’animo umano: sono stata invitata in un gruppo Whatsapp per firmare una petizione a favore di noi studenti Erasmus e mi sono ritrovata a scontrarmi con la paura di chi, a volte bypassando le normative, era interessato esclusivamente a rientrare a casa. Questo virus quindi ha mostrato le nostre potenzialità tanto quanto i nostri limiti. Ciò che auspico è invece concludere quest’esperienza portando qualcosa di meraviglioso anche agli altri.”
Lidia, non si aspettava un’esperienza di uno studente ventenne fatta di party e baretti, ma sicuramente un confronto a livello internazionale con gli studenti, cosa che è accaduta all’inizio negli ostelli, ma non a livello universitario, in quanto al momento usufruiscono della formazione a distanza.
Ad oggi Lidia avete avuto risposte dallo Stato?
Tutti noi italiani che abbiamo aderito al progetto Erasmus Plus o agli altri riceviamo aggiornamenti h 24 dai nostri atenei di appartenenza, in quanto presenti nell’elenco dell’Ambasciata italiana in Spagna. Sono iscritta alla Scuola di Economia e Giurisprudenza, facoltà di economia aziendale dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope”.
Qualche volo è stato aggiunto, ma i costi sono davvero esosi. È possibile rientrare in Italia e posticipare il periodo di mobilità, ma il punto è: quando avrà fine quest’emergenza mondiale? Nessuno può ipotizzarlo. Gli esami come la formazione a distanza li stiamo sostenendo.
Il mio plauso all’Universidad de Murcia, Campus Espinardo, che ha potenziato mediante la tecnologia e l’innovativa app lo spazio dedicato a noi studenti in rete, mediante l’ AULA VIRTUALE, dov’è possibile effettuare i download delle lezioni in pdf ed esercitarsi tramite test di autovalutazione.
Cosa vi aspettavate dallo Stato Italiano?
Molti studenti speravano che i costi dei voli, saliti alle stelle, fossero rimborsati dallo Stato… è assurdo, siamo troppi. Pur sollecitando le compagnie aeree siamo in un mercato di libera concorrenza. Sono stati predisposti voli dal 19 al 21 da Madrid e Malaga e finalmente, l’Alitalia diverrà compagnia nazionale/nazionalizzata, quindi saranno predisposti altri voli.
“Sono fermamente convinta che questa indefinibile tragedia umana possa essere un’opportunità per “fare memoria”, ricordando la sofferenza umana dei nostri antenati, nemmeno tanto lontana, ed ora così impressa nella nostra vita quotidiana, prima ancora che nella nostra mente. Partire da chi eravamo, dalla nostra Storia. Ognuno di noi ha delle infinite o quantomeno non quantificabili o numerabili qualità inespresse. È giunto il momento di tirarle fuori. #andràbene, se #iorestoacasa con #opurtusillo e #lidiaianuario. #ammapassaabarriera della paura e continuare a sognare. Dai vetri di un balcone, finestra, o piccolo pertugio, piuttosto che dai nostri cellulari. Come me, una donna tra le tante, da questa camera d’ostello/albergo, con gli arti inferiori semiparalizzati, il sorriso in volto, il suono dei gabbiani, – a ricordare la mia Napoli e il solarium da cui la immaginavo osservandone il volo – il profumo del mare, l’azzurro-grigio del cielo e questo vasto spazio infinito: la capacità di sognare ancora”.
Gaia Moschetti