Mutuo prima casa giovani: che cos’è. In quest’anno di pandemia si è registrato un ennesimo record negativo: il mancato acquisto da parte dei cittadini, specialmente più giovani, di case dove abitare. Gli Italiani molto spesso hanno optato per una soluzione abitativa che comprendesse non il mutuo ma “l’affitto” , a volte per una situazione al momento economicamente insostenibile, altre per la perdita del lavoro, in alcuni casi anche per la mancanza di sovvenzionamenti da parte dello Stato. Il Governo si è ovviamente occupato di risolvere il problema mondiale della pandemia attraverso la promozione di emendamenti di natura economica. A seguito delle vaccinazioni e dei “colori” delle regioni, assegnati dalle istituzioni sulla base della pericolosità di trasmissione del contagio, l’esecutivo ha potuto rafforzare la sua posizione di “garante” all’acquisto della prima casa da parte dei giovani. Abbiamo visto in precedenza i vari interventi economici da parte del
governo Draghi per sostenere famiglie, imprese, e lavoratori. Interventi molte volte incoraggiati dai vari enti associativi a difesa del cittadino e dagli stessi sindacati mediante soluzioni che hanno accontentato un po’ tutti .
L’intervento dell’esecutivo a garanzia dei mutui della prima casa destinati ai giovani
Il primo ministro si è assicurato che il decreto sostegni bis fosse caratterizzato dalla celerità e dalla prontezza nelle decisioni, tipiche di Mario Draghi. Queste caratteristiche sono emerse negli emendamenti a garanzia dei mutui per i giovani, ma con qualche differenza. In un primo momento, Draghi ha assicurato la totale copertura economica da parte dello stato nell’acquisto della prima casa al 100%, incentivando i
ragazzi all’acquisizione della “prima abitazione” con il tentativo di smuovere il sin troppo “statico” mercato immobiliare. Draghi però si è reso protagonista di una piccola retromarcia, dichiarando che i mutui relativi alla prima casa avranno una garanzia da parte dello Stato non più del 100%, ma ridotta all’ 80%. Questa limitazione non deve però trarre in inganno: il premier, prevendendo le probabili rimostranze da
parte dei tanti giovani interessati all’acquisto del loro domicilio, ha introdotto un’ agevolazione importante: per l’acquisto del “primo alloggio” da parte degli under 36 ci sarà infatti la cancellazione dell’imposta del registro e delle conseguenziali imposte del mutuo. Innanzitutto, ricordiamo che la quota relativa all’imposta di registro e pari al 2% nell’acquisto della prima casa, quindi si tratta di una revoca
importante che consente agli under 36 di accedere con fiducia al mercato immobiliare e di effettuare senza troppi patemi la scelta relativa alla prima dimora.
Le dichiarazioni del premier
La dichiarazione di Draghi alla stampa è stata, come sempre, molto netta e chiarificatrice . Senza mezzi termine, il premier ha ribadito gli interventi dell’esecutivo a favore dei giovani che hanno bisogno di casa, lavoro e welfare, sicurezze essenziali del convivere civile. Il governo si sta muovendo con i fatti in tutte e tre le direzioni. E’ sotto gli occhi di tutti la prontezza dell’esecutivo nell’emanare in maniera molto celere
provvedimenti economici a favore del cittadino. Ricordiamo la riconferma del reddito di cittadinanza, bonus televisori, bonus relativi alle vacanze e via dicendo. Draghi è intervenuto personalmente per ribadire ancora una volta un concetto molto chiaro: il governo non lascia soli i cittadini, men che mai gli under 36. Tutta questa solidarietà e’ stata ribadita nel decreto sostegni bis, sciorinato dallo stesso primo ministro. Draghi ha confermato ancora una volta la vicinanza ai giovani e a tutta la popolazione italiana. Ha inoltre sottolineato la possibilità, per
coloro che hanno meno di 35 anni, di acquistare la loro “ prima casa “con serenità e fiducia mediante l’abrogazione e la cancellazione dell’imposta di registro e dell’imposta sul mutuo, entrambe precedentemente analizzate. L’esecutivo ha avanzato una garanzia pecuniaria pari all’ 80% dell’esposizione bancaria per i giovani meno abbienti, per incoraggiare gli investimenti nel settore immobiliare. Il primo ministro ha ribadito la necessità delle cancellazioni dei vari “iter”burocratici per smuovere l’ ormai stantio mercato degli immobili duramente colpito da un anno di coronavirus. Il governo stesso dunque, si impegna affinché questa assicurazione bancaria avvenga tramite l’accesso al “fondo garanzia prima casa” già esistente, rifinanziato con una cifra che ammonta a circa 55 milioni di euro, prorogandone la validità sino alla fine del 2021. Ancora una volta si evince quanto lo stato sia vicino ai contribuenti, in questo caso i giovani che devono essere
sicuri di operare all’interno del territorio con tranquillità.
Requisiti per la garanzia dello Stato, quali sono
Il governo ha stabilito con il “decreto bis “che gli “under 36 “debbano comunque versare un anticipo del 20% alla banca anche quando si è in condizioni di poter accedere alla “garanzia” messa a disposizione dallo Stato. Nella sua conferenza stampa il presidente del consiglio ha accennato ai requisiti da rispettare per ottenere l’accesso prioritario all’aiuto statale. Uno dei titoli principali sarà il soddisfacimento ai canoni ISEE che dovranno essere inferiori ai 40.000 €. Ricordiamo che, per chi ha meno di 36 anni, non è richiesto nessun requisito di reddito per l’abrogazione dell’imposta di registro e per la riduzione dell’imposta sostitutiva sul mutuo. Analizzando e studiando il contenuto del “bonus prima casa” si sottolinea il tentativo da parte degli organi di governo di improntare sulla fiducia il rapporto tra i giovani utenti e lo stato. Infatti la cancellazione dell’imposta statale e l’abrogazione del taglio sui finanziamenti per l’acquisto della prima abitazione sono
le novità essenziali che costituiscono il tema principale del sostegno economico a favore dei giovani . Ovvio che questa soluzione da parte del governo ha ricevuto il plauso dei numerosi enti dedicati all’accesso al mutuo. Molto importanti sono stati le dichiarazioni di Stefano Tempera il quale ha chiarito le modalità di accesso agli acquisti degli immobili attraverso la garanzia stabilita dallo Stato. Si sostiene infatti
che ,con questi provvedimenti , per l’acquisto di un immobile di nuova costruzione che si aggira intorno a una cifra di 200.000 €, si risparmiano da parte dei contribuenti circa 8.000 €.E in più l’ampliamento della garanzia dello Stato dal 50% all’ 80% sul capitale messo a disposizione per il mutuo rende molto più facile l’ erogazione dei prestiti da parte delle banche. Da quanto detto ne emerge la soddisfazione degli esponenti dell’intero mercato immobiliare e un ulteriore spinta da parte dell’esecutivo per la ripartenza
veloce del Bel Paese.