Coronavirus, Governo richiami Guido Bertolaso: la scelta giusta per uscire dall’emergenza

10 Marzo 2020 - 19:20

Coronavirus, Governo richiami Guido Bertolaso: la scelta giusta per uscire dall’emergenza

É idea da parte del governo di nominare un supercommissario, una figura di coordinamento nazionale che si occupi dell’emergenza coronavirus dirigendo la macchina organizzativa. Un intervento che arriverebbe dopo che l’esecutivo ha preparando l’estensione della “zona protetta” a tutta l’Italia e il divieto di spostamenti e su il tutto territorio della penisola se non per comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute.

“È un ruolo che potrebbe affiancare il capo della protezione civile”, ha confermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui ha annunciato il nuovo provvedimento allargato a tutto il Paese, con divieto di assembramento all’aperto e nei locali pubblici. “Faremo un intervento nella macchina organizzativa, che vogliamo potenziare – ha aggiunto il premier – proporrò una soluzione. Voi lo chiamate un super commissario: io avverto l’opportunità di un coordinamento per l’approvvigionamento di macchinari e attrezzature sanitarie”.

Tra le opzioni sul tavolo ci sono i nomi dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro, attualmente presidente di  Leonardo e dell’ex numero uno della protezione civile Guido Bertolaso. Entrambi i profili sarebbero graditi al centrodestra, ma nel governo rimangono dubbi soprattutto nel Movimento 5 Stelle. In alternativa la scelta potrebbe ricadere su Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) e già consigliere del Ministero della Sanità. Dai 5 stelle, arriva un secco no: “Non c’è bisogno di un super commissario. È un dibattito giornalistico. Non è un’ipotesi in campo e non è motivata”.

Nell’attesa che l’esecutivo Conte decida, il nome che rimbalza di più sulla rete web e social è quello di Guido Bertolaso. Guido è figlio di Giorgio Bertolaso, generale di Squadra Aerea scomparso nel 2009. Il padre è stato un pilota decorato durante la seconda guerra mondiale, primo italiano a volare con il Lockheed F-104 Starfighter; da generale arrivò a ricoprire l’incarico di capo della Direzione generale del personale dell’Aeronautica Militare.

L’11 novembre 1977 si è laureato con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha conseguito il Master of Science in Public Health presso la Liverpool School of Tropical Medicine. Dopo aver svolto attività di ricerca nel campo delle malattie tropicali in Africa, ha creato e diretto ospedali in zone di guerra, è stato coordinatore dei progetti nei paesi in via di sviluppo della Farnesina, capo del Dipartimento degli Affari Sociali, vice direttore esecutivo dell’UNICEF, vice commissario vicario per il Grande Giubileo del 2000.

Dal 2001 al 2010 direttore del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal 2008 al 2010 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Emergenza rifiuti in Campania nel IV Governo Berlusconi.

Ha ricoperto inoltre l’incarico di commissario straordinario per le seguenti emergenze: Terremoto dell’Aquila, Crisi dei rifiuti in Campania, vulcani nelle Eolie, aree marittime di Lampedusa, bonifica del relitto della Haven, rischio bionucleare, Mondiali di ciclismo di Varese del 2008, presidenza del G8 de L’Aquila del 2009, area archeologica romana, prevenzione da rischi SARS, frana a Cavallerizzo (frazione di Cerzeto, CS), dal 2005 al 2010, Commissario delegato per l’Emergenza incendi boschivi dal 2007 al 2010.

Un curriculum di tutto rispetto, che dovrebbe indurre un qualsiasi governo, a richiamare l’uomo delle emergenze, subito in servizio. Anche se il diretto interessato si sfila: “Grazie, ma lavoro in Africa con mia figlia”, ha fatto sapere ieri.

Richiamare in servizio Guido Bertolaso e attribuirgli un ruolo di responsabilità nella gestione dell’emergenza Coronavirus sarebbe non soltanto una scelta giusta, viste le evidenti difficoltà che, in particolare a livello di decisione e di comunicazione a Palazzo Chigi, sono emerse, ma sarebbe anche un modo per restituire con riconoscenza all’ex capo della protezione civile il suo ruolo nell’ambito dello Stato.

Ho avuto l’onore di conoscere Guido Bertolaso, durante l’emergenza rifiuti a Napoli. Sono stato uno dei pochi giornalisti a difenderlo quando in tanti lo attaccavano. Vedo che oggi in tanti lo invocano, da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, entrambi ex premier, fino a Matteo Salvini, leader della Lega ex ex ministro dell’Interni.

Ma forse pochi, forse, sono disposti a chiedergli scusa per il trattamento che ha ricevuto. Prima osannato per essere riuscito dove nessuno era arrivato, ad esempio a realizzare l’unico termovalorizzatore in Campania dopo anni di emergenza rifiuti, poi “forzatamente” posto in pensione anticipata, travolto mediaticamente da scandali che si sono rivelati, nei suoi confronti, bolle di sapone, con una lunga successione di archiviazioni.

Bertolaso, nel corso di tutta la sua carriera, è sempre stato un servitore dello Stato, ha lavorato con governi di centrosinistra e di centrodestra. Oggi l’Italia, lo Stato, il Governo ha il dovere di richiamarlo in servizio. Sono certo che Guido risponderebbe con un convinto “obbedisco” solo se ci fosse piena disponibilità di tutte le forze politiche.

Dunque, visto anche e sopratutto l’aggravarsi dell’emergenza, ci vuole qualcuno che sappia muoversi in modo univoco e si assuma le responsabilità enormi della gestione dei fondi, degli acquisti per le strutture sanitarie e di eventuali requisizioni di beni immobili.

Facciamo tutti insieme, un passo avanti. Forza e coraggio. L’Italia ha bisogno di un uomo forte al comando dell’emergenza. Una guida autorevole che sappia prendere il “toro per le corna”. Il nome è uno solo: Guido Bertolaso. Basta tentennamenti, basta divisioni, basta prese di posizioni di parte. É tempo di decidere e decidere in fretta, prima che panico e preoccupazione, si impadroniscano oltre modo del nostro Paese. Non possiamo permettercelo. Forza Guido e Viva l’Italia!

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