Coronavirus e le lezioni web nelle scuole ma c’è chi non ha mai iniziato

13 Marzo 2020 - 20:17

Coronavirus e le lezioni web nelle scuole ma c’è chi non ha mai iniziato

Coronavirus e le lezioni web nelle scuole ma c’è chi non ha mai iniziato.
Scuole elementari al palo, solo compiti nulla di più. A pagarne le conseguenze sono i più piccoli, chi frequenta la prima o la seconda chi deve apprendere le nozioni di base. Nella scuola superiore la situazione è ben diversa. «Stiamo effettuando un costante monitoraggio – spiega il direttore scolastico regionale Luisa Franzese – di come sta funzionando la didattica a distanza dando tutto il supporto possibile in un momento di emergenza. Non tutte le scuole usano le stesse piattaforme e dunque le lezioni sono completamente diverse.

Va ricordato che ogni dirigente utilizza le modalità che ritiene opportune legato al patto formativo che ogni famiglia firma». Esistono dei territori – aggiunge Luisa Franzese – fragili, non tutti sono nelle condizioni di organizzare le lezioni a distanza perché ci sono famiglie che magari non possiedono un pc ed hanno delle difficoltà.

LO STOP
Il prolungamento della chiusura delle scuole fino al 3 aprile ha certo creato non poche difficoltà non solo alle famiglie ma anche e soprattutto ai dirigenti scolastici e a prof. Un conto è organizzare la piattaforma dedicata per una settimana, un conto è rivedere tutto e prolungare le lezioni, programmare la didattica, i compiti fino al 3 aprile. Va rivisto tutto e occorre implementare la didattica a distanza.

LE SCUOLE
Ogni dirigente si sta muovendo come può seguendo quelle che sono le direttive ministeriali che ovviamente non soddisfano tutti i genitori. Chi segue le lezioni attraverso una vera e propria classe virtuale – come al Mercalli – è ovviamente avvantaggiato, cambia la modalità ma resta in piedi la classe, la lezione a distanza, c’è in pratica una interazione con gli alunni. Altro discorso è quando vengono caricati i compiti e gli approfondimenti su altre piattaforme. C’è sì un confronto con gli alunni ma a distanza anche se interagiscono via mail o attraverso whatsapp. Al Sannazaro, storico liceo di Napoli, ci sono diverse modalità di interazione e didattica a distanza.

Spiega il preside Riccardo Gull. «È una modalità del tutto nuova anche se erano state già fatte delle sperimentazioni, anche da noi alcuni docenti hanno creato delle vere e proprie classi virtuali, altri si muovono su altre direzioni ma sempre cercando il più possibile l’interazione. Tutto il sistema va ovviamente implementato. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutto il corpo docente per l’impegno ad utilizzare piattaforme innovative e garantire la didattica».

Al liceo classico Umberto nel cuore di Chiaia, sono molti i genitori che si lamentano. Il sistema utilizzato, in questo caso, non è la classe virtuale ma il caricamento da parte dei docenti sulla piattaforma dedicata di lezioni, documenti, approfondimenti e compiti. Ma con molta probabilità il sistema andrà rivisto. Come? Abbiamo provato a chiederlo al preside dell’Umberto Carlo Antonelli, ma non è stato possibile raggiungerlo telefonicamente.

Al Pansini il dirigente Salvatore Pace è soddisfatto dell’andamento. «Viene utilizzata una piattaforma dedicata scelta tra quelle suggerite dal ministero e allo stesso tempo sono state attivate elle class room a distanza dove i docenti si collegano con i ragazzi due volte al giorno, due ore la mattina e due ore il pomeriggio». Il vero nodo – aggiunge Pace – sarà il sistema di valutazione che dovrà essere necessariamente rivisto.

Pace tiene a sollevare il caso del personale Ata. «Che senso ha avere la scuola aperta con tutti i bidelli? È un problema che va ricolto». Al Mazzini inviano agli studenti le lezioni attraverso i tutorial. Ogni classe ha costituito un gruppo sulle chat di whatsapp seguito dai docenti dove viaggiano le informazioni e i compiti. Lo stesso vale per il Vittorini, liceo linguistico e scientifico. I prof non si sottraggono ai ragazzi, molte le lezioni inviate sulle piattaforme i compiti. Ma dalla prossima settimana in generale, come da circolare ministeriale, aumenterà la didattica a distanza.(Il Mattino)