Coronavirus e chiusura scuole: la retta scolastica scuola privata va pagata?

24 Marzo 2020 - 18:26

Coronavirus e chiusura scuole: la retta scolastica scuola privata va pagata?

In seguito all’emergenza Coronavirus, le scuole sono state chiuse. La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a causa dell’emergenza coronavirus ha sollevato un problema non indifferente tra le famiglie che hanno pagato la retta dell’asilo nido privato (di solito, tutt’altro che economica) e non hanno potuto usufruire del servizio. La domanda sorge spontanea: chi rimborsa quei soldi spesi per non avere avuto in cambio una prestazione?

La questione non è di facile soluzione. Lo abbiamo chiesto all’avv. Rosa Di Caprio che in un video live dalla sua pagina Facebook aveva risposto a molti dubbi.

G: “avvocato quale è la prima cosa da fare?

avvocato: «Prima di tutto, bisogna controllare il contratto firmato al momento dell’iscrizione, e capire se contiene una clausola che prevede il pagamento della retta anche con una chiusura imposta da eventi esterni. Nel caso in cui questa clausola non ci fosse, si consiglia di far valere il proprio diritto al rimborso tramite una richiesta che certifichi l’avvenuta ricezione da parte del contraente, ovvero tramite Pec o raccomandata con ricevuta di ritorni».

G: “Ma le rette vanno pagate? vanno sospese? quale è il diritto dei genitori.”

avvocato: “Ai sensi dell’ art. 1463 cc: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”).
Essendo sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, il contraente ha diritto di interrompere i pagamenti, ma anche di chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo in cui non può fruire del servizio. Stesso discorso per le mense scolastiche. Questa regola prevale su eventuali clausole contrattuali, ivi comprese quelle che dovessero stabilire decadenze o interessi di mora. Se si è stipulato un contratto di finanziamento si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare.
Qualora la scuola dovesse proporre l’attivazione di corsi a distanza, si può ritenere che il consumatore resti libero di accettare o meno la nuova offerta di servizi didattici, valutando la sua possibilità/interesse di usufruire di corsi online (in caso contrario è bene comunicare per iscritto il “rifiuto” di servizi a distanza).

Ecco il video: