Coronavirus, due giorni senza morti in ospedale: “Attenti a riaprire tutto, l’emergenza non è finita”

20 Aprile 2020 - 17:59

Coronavirus, due giorni senza morti in ospedale: “Attenti a riaprire tutto, l’emergenza non è finita”

Coronavirus, due giorni senza morti in ospedale: “Attenti a riaprire tutto, l’emergenza non è finita”
Prove di normalità all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, diventato uno dei simboli della lotta al Coronavirus, a protezione della città che più ha sofferto la perdita dei suoi cittadini.

Da qualche giorno infatti a fronte di un evidente calo nel numero dei contagi (che non sono ancora in negativo) ma soprattutto degli accessi in terapia intensiva il pronto soccorso del nosocomio sta registrando la metà degli ingressi, i cui due terzi sono formati da pazienti non Covid.

Si tratta di urgenze che dimostrano però come i cittadini abbiano ripreso a vedere il pronto soccorso come un luogo in cui potersi curare: secondo il direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Fabio Pezzoli, i pazienti che accedono al pronto soccorso presentano traumi, scompensi, problemi cardiaci e di calcolosi.

E di conseguenza anche la riorganizzazione interna dello stesso ospedale sta mutando, così come confermato dal dottor Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di medicina dell’ospedale di Bergamo.

Si tratta di un modo per ritrovare un’identità in vista della Fase 2 che ci insegna a convivere con il virus e alla quale si dovrà adattare anche la sanità.

“Da almeno dieci giorni i pazienti Covid in accesso in ospedale sono nettamente in diminuzione, per questo alcuni segmenti di unità dei reparti sono stati già restituiti alle normali attività – spiega a Fanpage.it il dottor Fagiuoli – l’obiettivo nelle prossime settimane è riuscire a spostare in pazienti in una sola torre, oggi ne sono quasi 300 ma entro fine mese si pensa di riuscire ad arrivare a 150/200 pazienti”.

Anche i decessi sono in diminuzione secondo Fagiuoli, sarebbero trascorsi infatti almeno due giorni senza dover constatare morti all’interno dell’ospedale.

Non bisogna cantare vittoria però, i paziente in terapia intensiva sono ancora tanti, poco più di 60, alcuni dei quali ancora in gravi condizioni, che dovranno trascorrere in ospedale ancora molto tempo.

La buona notizia però è che ora la tipologia dei pazienti è cambiata: si è passati da patologie respiratorie gravissime a Covid positivi con patologie gestibilissime: “È un dato frutto della curva epidemiologica e del fatto che il virus di fatto sta girando di meno”, spiega il medico del Papa Giovanni XXIII.
Fonte: Fanpage.it