Coronavirus, Conte: mascherine finché non ci sarà il vaccino, riaperture omogeneo su base nazionale

21 Aprile 2020 - 15:46

Coronavirus, Conte: mascherine finché non ci sarà il vaccino, riaperture omogeneo su base nazionale

“Desidero ribadire in quest’aula che la pandemia ha costretto a misure di estrema urgenza adottate con equilibrio tra i molteplici valori coinvolti, tutti di ambito costituzionale”.

Così il premier Giuseppe Conte, durante l’informativa tenuta in Senato, in vista del confronto decisivo al Consiglio europeo di giovedì, 23 aprile, sul pacchetto di misure economiche delineato dall’Eurogruppo per affrontare l’emergenza coronavirus, sul pacchetto di misure economiche delineato dall’Eurogruppo e sulla “fase 2”, quella della ripartenza delle le attività che si sono fermate per il lockdown. Al discorso a Palazzo Madama seguirà un altro intervento analogo del premier, alle 17:30 alla Camera. Dopo le informative non ci sarà un voto delle Aule.

“Sotto il profilo della risposta sanitaria, il governo ha adottato una strategia in cinque punti. Mantenere le misure per il distanziamento sociale e utilizzare dispositivi di protezione individuali. Rafforzare le reti sanitarie del territorio. Intensificare la presenza di Covid Hospital. Uso corretto dei test, sia tamponi che sierologici. Quinto punto, Rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti, cruciale per evitare nuovi focolai”.

Parlando dell’applicazione Conte ha sottolineato che sarà volontaria e non su base obbligatoria. Chi non vorrà scaricarla non subirà limitazione di movimenti o altri pregiudizi. Inoltre Conte ha parlato della distribuzione del materiale medico e delle misure adottate dal governo nelle ultime settimane.

“Tramite il sistema ADA sono disponibili sui siti ufficiali del governo i dati sulla distribuzione del materiale medico e dei dispositivi di protezione. Per quanto riguarda le misure contenitive adottate dal governo, ricordo che nelle ultime settimane sono stati adottati due decreti volti a prorogare il regime restrittivo già in vigore. La decisione è stata presa in base ai dati sull’andamento dei contagi“.

Tra le misure a cui pensa il governo, ha aggiunto Conte, quella di “intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti”.

Sulla ripartenza delle attività che si sono fermate per il lockdown, Conte ha sottolineato che “Si prospetta un allentamento delle restrizioni per quanto riguarda le attività produttive e commerciali. Ma il riavvio deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato, articolato. Non ci sfugge la difficoltà per i cittadini ad osservare regole restrittive. Stiamo ragionando su un piano di progressive aperture che sia omogeneo su base nazionale, tenendo però sotto controllo la curva del contagio per poter intervenire in maniera tempestiva qualora ce ne fosse bisogno”.

Conte ha poi parlato della trattativa con l’Europa ribadendo la sua richiesta di procedere con misure coraggiose ed innovative. “L’Unione europea non può permettersi di ripetere la crisi del 2008“, ha dichiarato Conte che ha fatto il punto sui risultati ottenuti dall’Eurogruppo di inizio aprile.

Sul Mes Conte ha puntualizzato che l’Europa non deve tornare a chiedere scusa. Per questo motivo il premier ha ribadito di essere titubante di fronte alla proposta di adottare il Meccanismo. “L’Italia, con altri otto Paesi, ha lanciato una sfida all’Europa invitandola ad assumere comportamenti coraggiosi adottando strumenti innovativi. Tra questi la Spagna ha fatto sapere di voler usufruire anche del Mes. Resto convinto che all’Italia serva altro“.