Coronavirus, Commercialisti contro Saviano: Frasi offensive rivolte a categoria sempre al fianco di cittadini e imprese. Si scusi o sarà querelato

25 Maggio 2020 - 10:24

Coronavirus, Commercialisti contro Saviano: Frasi offensive rivolte a categoria sempre al fianco di cittadini e imprese. Si scusi o sarà querelato

“Le affermazioni fatte da Roberto Saviano nel corso della trasmissione di Rai Due “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio sono di una gravità assoluta. Sostenere che i commercialisti italiani segnalano alla criminalità le aziende in crisi è quanto di più lesivo della onorabilità di 120mila professionisti economici quotidianamente in campo per la legalità, oltre che al fianco di imprese e cittadini di questo Paese. Già nelle prossime ore valuteremo la possibilità di adire le vie legali per difendere l’onorabilità della nostra professione”.

E’ quanto dichiara il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

“In queste ore – prosegue Miani – siamo letteralmente travolti da migliaia di mail e messaggi di colleghi indignati per le dichiarazioni di Saviano. Una indignazione che sta inondando chat e social. Affermazioni tanto generiche e irresponsabili non sono tollerabili. Se Saviano è a conoscenza di casi specifici siamo certi non esiterà a segnalarli immediatamente alla magistratura. Per il momento non possiamo non ricordargli che le aziende sequestrate alle mafie sono gestite praticamente in esclusiva dai commercialisti, che per questa scelta di campo sono esposti e spesso indifesi, costretti a lavorare in condizioni di assoluta precarietà. Impossibile non ricordare inoltre che i commercialisti sono anche destinatari della normativa antiriciclaggio che impone loro, tra le altre cose, di segnalare alle autorità di vigilanza le operazioni sospette compiute dai loro clienti”.

“Pe quanto detto – conclude Miani – ci aspettiamo che il Dottor Saviano rettifichi le sue affermazioni. Siamo perfettamente consapevoli che anche la nostra realtà, come tutte le realtà, ha a volte al suo interno qualche mela marcia. Ma non siamo più disposti a tollerare offese generiche che risultano ancor più incredibili in mesi come questi drammaticamente segnati dall’emergenza economica legata alla pandemia, nei quali la nostra professione, giudicata “essenziale” dal Governo, non ha mai sospeso la sua attività, fornendo ad imprese e contribuenti il suo insostituibile contributo”.

“Non possiamo credere che lo scrittore Roberto Saviano abbia potuto affermare che i commercialisti segnalerebbero i clienti in difficoltà agli usurai. Sarebbe come se noi ora dicessimo che gli scrittori si arricchiscono grazie alla camorra. Dire che i commercialisti segnalano agli usurai le potenziali vittime, ma che ci sono anche i commercialisti bravi, è tanto assurdo quanto sostenere che nella piaga dell’usura ci sia anche qualche soggetto bravo (forse in senso manzoniano!!!) che abbia anche una funzione sociale fornendo il credito dove lo Stato o il sistema creditizio italiano non arrivano”.

Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani dottori commercialisti ed Esperti Contabili commentando la partecipazione di Saviano alla trasmissione televisiva “Che tempo che farà” condotta da Fabio Fazio su Rai2.

“Nel dubbio di aver capito male e in attesa di una smentita che crediamo debba essere rapida… nel frattempo noi commercialisti ci teniamo a spiegare che da sempre siamo baluardo di legalità, esplichiamo una funzione sociale che serve a prendere per mano il Paese. Sì anche quello di Saviano”.

“Siamo i primi interlocutori delle aziende e delle famiglie – ha aggiunto De Lise – ma siamo sempre di più i primi collaboratori dello Stato negli incarichi. Anche quelli più pericolosi. Le curatele fallimentari, le amministrazioni giudiziarie non andrebbero avanti senza di noi”.

“Nel comunicato stampa di qualche settimana fa, rispetto alle scarcerazioni eccellenti (che abbiamo prontamente elaborato e diffuso ai media e segnalandolo a governo e parlamento), specificavamo che le cronache di questi giorni, purtroppo, raccontano del rifiorire del fenomeno dell’usura in sostituzione dell’accesso legale al credito, oppure, della distribuzione di aiuti economici o alimentari da parte delle organizzazioni mafiose in luogo dei sussidi statali che stentano ad arrivare. Tutto questo non può passare inosservato e, poiché, lo sconforto non è un sentimento che a noi giovani è consentito nutrire, ci uniamo a chi ha denunciato con forza la gravità di quanto accaduto esortando le autorità competenti a porre immediato rimedio, non consentendo ulteriori scarcerazioni ai detenuti al 41-bis e facendo ritornare in carcere coloro ai quali sono già stati concessi gli arresti domiciliari. Il nostro più nobile sentimento è la speranza che il mondo in cui viviamo possa davvero cambiare e continueremo a lottare affinché ciò accada”.

“Quindi carissimo dottor Saviano – ha rimarcato il numero uno dei giovani commercialisti italiani -, non sappiamo quali usurai lei conosca e perché abbia detto che sono stati dei commercialisti a segnalare i loro clienti. Forse uno scrittore, prima di ‘lanciarsi’ in questo tipo di affermazioni, lesive nei confronti di onesti lavoratori autonomi, dovrebbe verificare in maniera approfondita le sue fonti”.

“Siamo stanchi di sopportare immotivati attacchi strumentali – ha concluso De Lise -, ci riserviamo, in mancanza di scuse e chiarimenti ufficiali, di presentare una querela per diffamazione contro Roberto Saviano, Fabio Fazio e il responsabile della rete per tutelare i commercialisti italiani”.