Coronavirus, Cesaro (FI): De Luca arriva tardi su pizze a domicilio. Zinzi: governatore ascolti i ristoratori

23 Aprile 2020 - 19:41

Coronavirus, Cesaro (FI): De Luca arriva tardi su pizze a domicilio. Zinzi: governatore ascolti i ristoratori

“De Luca non si smentisce neppure sulle pizze a domicilio: si ravvede tardi e si ravvede male”. Lo afferma il capogruppo regionale campano di Forza Italia Armando Cesaro.

“Mentre nelle altre regioni d’Italia il cibo da asporto va già a gonfie vele da un pezzo, in Campania De Luca è riuscito, con un inaccettabile ritardo che costerà la chiusura di centinaia di pizzerie, ad affogarlo nella peggiore palude burocratica possibile, per usare un termine a lui caro”.

“Non meraviglia che molte pizzerie riterranno più conveniente aspettare  – aggiunge l’esponente di Forza Italia – perché, tra orari risicatissimi, adempimenti amministrativi disarmanti e procedure da bunker atomico, non converrà a nessuno alzare la saracinesca. E questo vale anche per le pasticcerie e la ristorazione da asporto in genere”.

“Tutto questo, oramai lo sappiamo,  è frutto dell’atteggiamento assolutista dell’uomo solo al comando che lascia parlare chiunque ma non ascolta nessuno. Un modo insensato di governare la Regione che, come abbiamo potuto constatare sulla nostra pelle, ha portato in tutti i campi, dalla sanità ai trasporti, dalla produttività all’occupazione, solo ed esclusivamente problemi e disastri”, conclude Cesaro.

“Se l’intenzione di De Luca era quella di costringere comunque tutti i ristoratori a rimanere chiusi fino al 4 Maggio, ci è riuscito. L’ordinanza che autorizza il delivery avrebbe dovuto uniformare la Campania alle altre regioni nelle quali la consegna a domicilio del cibo cucinato non si è mai fermata, invece penalizza ancora di più un settore che ha subito grandi perdite nel corso del lockdown e che faticherà a rialzarsi”. Così il consigliere regionale Gianpiero Zinzi intervenendo sull’ordinanza n. 37.

“Le prescrizioni imposte dalla Regione non tengono conto delle peculiarità delle attività a cui si rivolge. Diverse settimane fa avevo chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con la presenza delle parti interessate, se il risultato è questa ordinanza è evidente che una concertazione non sia avvenuta neanche telefonicamente ed è un grave errore. Basti pensare alle procedure da seguire per attuare il protocollo di sicurezza sanitaria, tanto maniacale nella specifica della concentrazione dei prodotti da utilizzare per la sanificazione, quanto lacunoso in altri punti. Il risultato è che molti ristoratori non apriranno lunedì e forse neanche successivamente. De Luca ascolti gli operatori del settore e modifichi in parte l’ordinanza”.