Un poliziotto del Reparto prevenzione crimine della Questura di Napoli, con sintomi compatibili con la sindrome da Covid-19, attende dal 22 marzo di poter eseguire il tampone per l’accertamento della positività al virus. Lo rende noto il sindacato “UPL Sicurezza”, che parla di “poliziotti abbandonati dalla Asl 1 di Napoli” e preannuncia una denuncia alla Procura per danni alla persona ed alla famiglia dell’agente di Polizia, che comprende anche due minori.
“Dal 22 Marzo – si legge nella nota – dopo aver prestato servizio in auto con un collega risultato positivo al virus, aver attivato la procedura prevista nel proprio ufficio, ed aver informato il medico di base, il poliziotto, che ha 38 di febbre, attende l’esecuzione del tampone, ma non ha ricevuto nessuna risposta alle sollecitazioni”.
Il Sindacato di Polizia chiede “alle autorità sanitarie una seria valutazione per evitare maggiori conseguenze per il lavoratore e scongiurare il rischio che il virus si diffonda maggiormente tra gli agenti”.
Secondo dati del sindacato, sono 4 i poliziotti in servizio a Napoli risultati positivi al Covid-19, 13 quelli in quarantena e 2 quelli in attesa di essere sottoposti al tampone.
A tal riguardo è intervenuta a deputata campana della Lega Pina Castiello, sottolineando la gravità dell’accaduto.
“Lascia basiti -ricorda – il caso dell’agente di Polizia del Reparto anticrimine della questura di Napoli, letteralmente abbandonato senza che nessuno si sia preoccupato di effettuargli il tampone, nonostante la presenza, da ormai
molti giorni, di sintomi piu’ che compatibili con il Covid-19”.
“Un fatto grave – aggiunge – che dimostra come la Regione Campania, diventata ormai il set delle fiction del presidente De Luca, non abbia saputo dare efficacia d’azione alla propria unita’ di crisi, quotidianamente protagonista di falle nella gestione dell’emergenza”.
Il deputato della Lega auspica che “vengano chiariti i motivi del mancato tampone da parte della Asl Napoli 1″, ed esprime l’augurio che – dopo la denuncia da parte del sindacato – si proceda subito all’applicazione dell’apposito protocollo in modo che siano assicurate tutte le cure necessarie al poliziotto e che sia garantito un sollievo alla famiglia, oggi in un comprensibile stato d’ansia e agitazione”.