Coronavirus, Ascierto: “Nessuna polemica con Galli, voglio solo salvare i malati”

19 Marzo 2020 - 9:20

Coronavirus, Ascierto: “Nessuna polemica con Galli, voglio solo salvare i malati”

Coronavirus, Ascierto: “Nessuna polemica con Galli, voglio solo salvare i malati”

«Non voglio fare polemiche, mi interessano soltanto i pazienti per tirarli fuori dalla malattia». In un’intervista pubblicata poco fa sul sito di Repubblica e firmata da Giuseppe Del Bello, chi getta acqua sul fuoco è Paolo Ascierto, direttore del dipartimento Melanoma e Immunologia del Pascale. L’altro ieri, durante la trasmissione Cartabianca, è stato oggetto di un duro e improvviso attacco da un collega: Massimo Galli, direttore di Malattie infettive al Sacco di Milano. Una contestazione in diretta che non ha lasciato tempo e spazio a repliche. In sostanza, lo specialista meneghino ha censurato Ascierto, reo di essersi ascritto insieme al primario infettivologo del Monaldi, Vincenzo Montesarchio, il merito di avere utilizzato per primi Tocilizumab, un farmaco contro l’artrite reumatoide.

Parole forti quelle di Galli: “Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare” ha detto, precisando che altri prima di voi stavano già utilizzando il farmaco.
«Nessuno ha mai avuto intenzione di fare la prima donna. Avrebbero fatto bene a dircelo: quando abbiamo iniziato a trattare i pazienti, non sapevamo che altri erano sulla stessa strada».

Ma il messaggio è arrivato comunque da voi.
«Appena in possesso del primo risultato importante, abbiamo deciso di darne diffusione. E non per appenderci una medaglia o per essere detentori di un primato, ma solo perché anche pazienti di altre regioni potessero usufruirne».

Poi c’è stata l’offerta della Roche.
«Informati dell’intenzione della casa farmaceutica produttrice di erogare il farmaco gratuitamente in modalità off label, cioè fuori indicazione terapeutica, ne abbiamo dato notizia»

L’Aifa vi ha autorizzato a partire con lo studio su 330 pazienti.
«È stata la conseguenza del supporto dato dal nostro gruppo all’Aifa. Le abbiamo dato una mano a definire un protocollo sperimentale proprio perché il dato ottenuto dalla somministrazione di Tocilizumab era classificabile come “aneddotico”, che significa non rilevante per numero di pazienti ed efficacia. Tant’è che l’approvazione è arrivata in tempi record. Il protocollo è fondamentale perché servirà a definire in quali soggetti il farmaco può avere successo».

Intanto i primi risultati sono promettenti.
«Sono stati, se pur modesti, degni di essere valutati, e anche utilizzati in altri centri, tra cui quelli di Fano, Padova Sud, Cosenza, Modena e in alcune strutture della Lombardia. E anche loro hanno ottenuto analoghi risultati di efficacia».
Il direttore scientifico Gerardo Botti, riferendosi a Galli, ha parlato di “delirio di onnipotenza”.
«Non torno sulla polemica. Lavoriamo a ritmo serrato per tutti i pazienti, nostri e di altre regioni ».

E adesso, a che punto siete?
«Da sabato 7 marzo sono stati trattati 18 pazienti. Dei 7 intubati, 5 hanno avuto un miglioramento importante dei parametri di funzionalità respiratoria. Degli altri 2 uno è ancora stazionario e uno purtroppo è morto. Degli otto pazienti “critici” ma degenti di reparto, cinque hanno mostrato segni di miglioramento, uno stazionario è stato trattato nuovamente. Ieri infine, sono stati trattati tre nuovi pazienti di cui due con marcata insufficienza respiratoria ma anche loro ricoverati in reparto, e uno in rianimazione».
Fonte: Repubblica.it