Stavolta il Napoli ha proprio esagerato, come al solito nel bene e nel male. E la sua rabbia si è abbattuta su uno Spezia (4-2) sceso al Maradona, senza troppe velleità, imbottito di riserve, sia per defezioni, che per scelta tecnica. Infatti domenica c’è la sfida salvezza con l’Udinese.
Ci si attendeva una reazione da parte degli azzurri. Un modo come un altro per dimostrare a Gattuso e a se stessi di avere capito la lezione del Bentegodi e di voler voltare pagina. Un segno evidente di coesione all’interno dello spogliatoio. La reazione c’è stata ma solo nel primo tempo.
Alla faccia delle malelingue e delle possibili scelte presidenziali che all’indomani della sconfitta col Verona avevano armato i canali di informazione vicini alla società, facendo sapere che De Laurentiis aveva già contattato altri tecnici, ritenendo chiuso il rapporto con Ringhio.
Fatto poi smentito, solo di facciata, dal comunicato di ieri sera del Napoli che rinnovava la fiducia al tecnico calabrese, pur se legato alle prestazioni future. Stasera con lo Spezia e poi in campionato domenica col Parma.
E la squadra almeno per stasera ha risposto bene, ma nel secondo tempo ha rivisto i fanrasmi. Innanzitutto il cambio di modulo col ritorno al 4-3-3. A centrocampo Zielinski che arretra, e la coppia formata da Demme ed Elmas al posto di Bakayoko.
In avanti il trio leggero composto da Politano e Insigne sulle fasce e Lozano nel ruolo di centravanti. Sull’altro fronte uno Spezia rimaneggiato venuto a Napoli senza alcuna velleità, ma solo per onore di firma.
Ancora una volta Napoli cinico sin da subito, con Koulibaly che di tacco gira a rete un assist di Hysaj: 1-0. Neppure il tempo di esultare che lo Spezia sfiora il pareggio con Estevez che calcia da distanza ravvicinata ma la difesa respinge.
Il Napoli però ha ben altro spirito. Gli azzurri recuperano subito palla e rilanciano l’azione, Al 25′ raddoppio azzurro. Lozano lanciato in contropiede sul filo del fuorigioco fulmina il portiere dello Spezia con un bolide sotto la traversa.
Ma il Napoli non molla e segna altre due reti prima dell’intervallo, prima con Politano e allo scadere della prima frazione con Elmas. Insomma solo Napoli e Spezia non pervenuto.
Ti aspetti un secondo tempo tranquillo, solo sostituzioni e qualche altro gol. Invece, dopo un inizio confortante, lo Spezia prende campo e fiducia e inizia a fare la partita. Gattuso prosegue nelle sostituzioni, si rivedono Osimhen e Mertens.
Il tecnico opta anche per il cambio di modulo, ma un blackout generale a un quarto d’ora dalla fine produce due reti degli ospiti con Gyasi e Acampora e il Napoli rivede situazioni da incubo. Il finale è tutto una sofferenza, con la squadra in debito di ossigeno.
Alla fine le semifinali sono raggiunte con merito, ma mercoledì contro l’Atalanta ci vorrà ben altro per continuare a inseguire il sogno di difendere il trofeo.
Max Bonardi