Aumentano le vittime in Libano: nelle ultime ore l’attacco delle forze israeliane ha portato alla morte 81 persone e ne ha ferite 403.
Netanyahu è ora in volo verso gli Stati Uniti ma gli attacchi di Tel Aviv continuano. Gli stati occidentali provano a lavorare per raggiungere una tregua quanto prima possibile con un’ennesima richiesta di un cessate-il-fuoco. Negli ultimi tre giorni le vittime libanesi ammontano a più di 700.
Hezbollah intanto sostiene di aver attaccato i gangli principali dell’industria israeliana situati a nord di Haifa.
Da parte di Israele invece arrivano notizie circa l’eliminazione di 75 obiettivi militari di Hezbollah nella città di Bekaa. L’emittente libanese Al-Mayadeen, vicina alla formazione guidata da Hassan Nasrallah, ha riportato di attacchi aerei anche nella città di Anqoun, vicino Sidone. In più, durante un attacco notturno è stata devastata la città di Baalbeck, dove 9 persone hanno perso la vita. In città, circa 40 aerei hanno raso al suolo gli edifici.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è tornato a manifestare la sua preoccupazione per la situazione nel Paese mediorientale: “L’inferno si sta scatenando in Libano. Il paese è sull’orlo del baratro – ha detto – Lunedì è stato il giorno più sanguinoso in Libano in una generazione”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano