Conte vuole andare fino in fondo alla crisi di governo: “Tutto dipende da noi”

15 Luglio 2022 - 14:22

Conte vuole andare fino in fondo alla crisi di governo: “Tutto dipende da noi”

Giuseppe Conte va diritto per la sua strada, e non ha intenzione di fare passi indietro: il suo obiettivo resta quello di staccare la spina dall’esecutivo. La conferma giunge dall’invito dell’ex premier ai ministri e sottosegretari del M5S di dimettersi prima delle comunicazioni alle Camere di Mario Draghi, in programma mercoledi’ prossimo. Quasi tutti gli esponenti pentastellati al governo, riportano ancora le fonti, avrebbero rifiutato. Lo stesso responsabile per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, sarebbe contrario.

Ci sono forti tensioni, dunque, all’interno del Consiglio nazionale del Movimento, e non solo. Sempre secondo le fonti interpellate da Agenzia Nova, Conte sta provando a contattare, invano, i suoi parlamentari: in molti, infatti, non hanno risposto alle telefonate del leader pentastellato.

2 – GOVERNO:FONTI M5S,DIMISSIONI MINISTRI NON CHIESTE DA CONTE

In mattinata c’è stato un confronto tra Giuseppe Conte e la delegazione del M5s al governo sulla complessità della situazione. Lo fanno sapere fonti del M5s, spiegando che il confronto ha ribadito l’unità e la compattezza del Movimento. Rispetto ad alcune ricostruzioni apparse sugli organi di stampa, viene aggiunto, si smentisce che il presidente Conte abbia chiesto le dimissioni dei ministri.

3 – D’INCÀ CONTRO LINEA DURA M5S, NO AL RITIRO DEI MINISTRI

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, a quanto si apprende, nelle riunioni delle ultime ore con Giuseppe Conte e i vertici del M5s ha esplicitato il proprio dissenso verso la linea dura emersa nel partito.

D’Incà avrebbe chiarito di non condividere la posizione di chi nel Movimento vorrebbe il ritiro dei ministri e, quindi, il tramonto definitivo anche dell’ipotesi di un nuovo sostegno al premier Mario Draghi. Un dissenso, avrebbe spiegato, dovuto alla preoccupazione per il Paese, per le sorti del Pnrr e per le conseguenze europee.

Il ministro già nell’assemblea congiunta di deputati e senatori M5s di mercoledì sera si era detto contrario alla scelta di non partecipare al voto di fiducia ieri al Senato sul dl aiuti.