La giustizia ha fatto il suo corso a Genova, dove un 42enne marocchino è stato condannato a 12 anni di reclusione per aver abusato sessualmente di una ragazzina di soli 11 anni, figlia della sua compagna.
Secondo quanto riferito dalle autorità, gli abusi si sono protratti per ben due anni.
L’uomo avrebbe approfittato dell’assenza della madre della bambina da casa, per motivi di lavoro, per compiere i suoi crimini.
La piccola è stata costretta a subire violenze ripetute, senza avere il coraggio di denunciare quello che le stava accadendo.
Il patrigno, infatti, la convinceva a non raccontare nulla, dicendole che nessuno l’avrebbe creduta.
Una situazione drammatica, che ha visto coinvolti una bambina vittima di violenza e un adulto senza scrupoli, che ha cercato di nascondere il suo comportamento criminale.
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La madre della bambina, tuttavia, ha cominciato a nutrire dei sospetti sulla condotta del suo compagno e ha deciso di agire.
Ha piazzato una telecamera nella camera da letto dell’abitazione, registrando così le violenze che il patrigno commetteva sulla figlia.
Le immagini racchiuse nel video sono state fondamentali per condannare l’uomo: hanno dimostrato in maniera inequivocabile la sua colpevolezza e quindi per poter essere condannato.
In conclusione, il caso di Genova rappresenta un campanello d’allarme sulla questione dell’abuso sui minori.
Purtroppo continua a essere una piaga sociale in molti Paesi del mondo.
È importante che la società si mobiliti contro questo fenomeno, denunciando qualsiasi forma di violenza sui bambini e agendo prontamente per porvi fine.