La Guardia di Finanza ha impegnato 250 militari nell’ambito dell’operazione ‘Par condicio’. Notificate tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, due agli arresti domiciliari, due sospensioni da pubblici uffici o servizi e un obbligo di dimora. I coinvolti avrebbero percepito soldi per apportare modifiche nei risultati di concorsi pubblici per entrare a far parte delle forze dell’ordine. Tra i destinatari delle misure vi sono un vice prefetto con funzione apicale in servizio presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei vigili del fuoco, tre funzionari (uno in pensione e due attualmente in servizio) del comando provinciale dei vigili del fuoco di Benevento e Venezia, un militare dell’Arma dei carabinieri, uno della guardia di finanza ed un agente della polizia di Stato. Risultano indagate 118 persone, tra cui anche altri pubblici ufficiali.
Benevento, sequestri e perquisizioni
È in corso inoltre il sequestro preventivo, anche per equivalente, di somme di denaro pari a circa 70mila euro. Oltre 50 perquisizioni sono in corso su tutto il territorio nazionale per rintracciare materiale informatico oggetto di promessa e scambio corruttivo, nonché somme di denaro provento della vasta illecita attività.
L’accusa della Procura
Secondo la Procura retta da Aldo Policastro, i coinvolti avrebbero percepito da candidati di concorsi pubblici, o dai loro genitori – ma anche da aspiranti candidati di concorsi pubblici non ancora pubblicati – ingenti somme di denaro per determinarne gli esiti e così far accedere i concorrenti nel Corpo Nazionale dei vigili del fuoco, nella polizia di Stato, nell’Arma dei carabinieri e nella guardia di finanza. I destinatari dei provvedimenti dovranno rispondere – a vario titolo – dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Sono contestati al momento 50 episodi corruttivi.
Fonte: SkyTg24