“DALLA LINEA AL COLORE”
CON L’OPENING DELLA MOSTRA DEDICATA A LABOCCETTA
NASCE “INSULA”
sede della
FONDAZIONE SERENA MESSANELLI ZWEIG
Via Monsignore Carlo Serena 5, Capri
Una sala gremita di esperti, appassionati e curiosi ha accolto l’opening della prima grande retrospettiva dedicata a Mario Laboccetta ” Dalla linea al colore”, che ha contestualmente aperto le porte della Fondazione Serena Messanelli Zweig, nata per favorire la divulgazione artistica e valorizzare il patrimonio culturale dell’Isola di Capri.
A dare il benvenuto nel nuovo spazio in pieno centro , in via Mons. Carlo Serena 5, il Presidente, l’Avv. Emilio Ruotolo, che ne ha sottolineato la missione educativo-culturale, ed ha annunciato il nome ufficiale scelto per la sede :Insula.
Subito dopo il plauso del Sindaco Paolo Falco che ha garantito massimo sostegno e supporto alle iniziative promosse dalla Fondazione, l’intervento di Bruno Flavio, co-curatore della mostra inaugurale insieme a Manuela Schiano, e direttore artistico della rassegna eventi inaugurale prevista per la sede.
L’architetto Massimo Esposito ha poi brevemente illustrato i lavori di restyling , destinati a valorizzare lo spazio e a dare possibilità di esporre diverse tipologie di opere, anche grazie ad un sistema di illuminazione studiato ad hoc.
Infine il discorso del Prof. Renato Esposito per ricordare la storicità del luogo ed in particolare la figura del Monsignor Carlo Serena, cui è dedicata l’area dell’isola dove sorge la Fondazione, anche chiamata Via Oratorio proprio perché posta a ridosso dell’ex cattedrale di Santo Stefano, in Piazzetta.
La mostra, che si avvale del patrocinio della Città di Capri, del Comune di Anacapri e della collaborazione istituzionale dell’Agenzia Regionale Turismo, resterà visitabile fino al 14 ottobre ( tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20).
Il percorso espositivo vuole celebrare l’attività pittorica cui il poliedrico artista napoletano si dedicò in maniera quasi esclusiva a partire dal suo trasferimento a Capri, nel 1950.
Al centro della pittura di stampo surrealista di Laboccetta trionfa Napoli coi suoi simboli, tradizioni, superstizioni e la natura con i suoi incanti e misteri.
La maestria nel disegno e nell’uso sapiente del colore di Laboccetta così come la versatilità nella scelta dei supporti e delle tecniche è ben esplicitata nei lavori scelti.
“Seppure non rappresentata esplicitamente se non in poche occasioni, Capri è onnipresente attraverso richiami floreali, nature morte, riferimenti paesaggistici e architettonici.
E così, è facile intravedere l’iconico arco naturale, spesso sfondo di scene oniriche, le porte medievali con inserti di agave ed echium, e tanti riferimenti al mare e alla marineria dell’isola.
Un ampio corpus di dipinti di collezioni private che abbracciano gli anni della sua permanenza a Capri , le opere appartenute all’azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo, e a completare, una selezione di illustrazioni degli anni parigini e milanesi. ” Commentano i curatori.
Numerose le mostre a lui dedicate, tra Capri, Milano, Bologna, Torino, Napoli, dagli anni ‘50 fino alla sua morte.
Dopo una personale dedicata a Laboccetta, in veste di illustratore, nel 2018, curata dagli stessi Schiano e Flavio a Capri, con ” Dalla linea al colore” saranno presentate opere inedite , di vario formato e tecniche, proprio a restituire l’eclettismo dell’artista.
La prima approfondita mostra post-mortem dedicata all’autore, caprese di adozione, resterà visitabile fino al 14 ottobre 2024 a via Monsignore Carlo Serena 5.
L’esposizione farà inoltre da sfondo al primo spettacolo di una rassegna inaugurale, previsto per il 13 settembre alle ore 19, “Eleonora #1799” , tratto da “ Sull’ordine e il disordine dell’ex Macello Pubblico”, un testo di Enzo Moscato interpretato da Cristina Donadio, con Federico Odling al violoncello.
Un omaggio all’incredibile figura di Eleonora de Fonseca Pimentel e al compianto Enzo Moscato, di cui verranno proiettate le immagini di Lello Mastroianni, scattate in occasione dello spettacolo canoro Toledo Suite, rappresentato in Certosa nel 2020.
Una performance teatrale dove si compenetreranno due voci parallele : musica e parole. Già nel titolo, con la metafora dell’hashtag/cancelletto, si evidenzia la durezza degli ultimi giorni di vita della Rivoluzionaria napoletana.
Cenni Biografici – Mario Laboccetta
Mario Laboccetta nasce a Napoli nel 1899. Pur diplomatosi in ragioneria, sin da giovane si dedicherà all’ arte frequentando i giovani artisti che ruotano attorno all’Accademia delle Belle arti di Napoli, come Rico Lebrun, Giuseppe Casolaro, Giovanni Brancaccio, Antonio Bresciani, tutti futuri nomi di primo piano del panorama artistico contemporaneo. Dopo la prima guerra mondiale si trasferisce a Parigi dove lavorerà prima come fotografo, per poi inserirsi nel vivace ambiente editoriale come illustratore.
La collaborazione con le maggiori riviste del tempo lo colloca appieno nell’ambiente della moda e dei café parigini dove entra in contatto con altri artisti e illustratori e con gli editori più importanti. Così dalle riviste di moda passerà alle illustrazioni per libri d’arte realizzando acquerelli, gouache, pochoir per due tra le case editrici più importanti di Parigi: le edizioni Piazza e le edizioni Nilsson.
Famose le sue illustrazioni di: Les contes d’Hoffmann, Les adventures d’Arthur Gordon Pym di Edgar Allan Poe,Les paradis artificiels e Les fleurs du mal di Baudelaire.
La guerra lo porterà lontano da Parigi: nel gennaio 1940 è già a Napoli, poi sarà inviato al Distretto militare di Milano dove intensificherà la sua collaborazione con Mondadori passando dalle illustrazioni delle riviste a quelle dei libri per bambini e ragazzi. A settembre del 1950 raggiunge Capri con l’intenzione di fermarsi per qualche settimana, poi per sei mesi, fino al 30 luglio 1952, quando prenderà ufficialmente la residenza sull’isola, nell’amata casa in via Matermania, da dove non andrà più via fino alla morte avvenuta nel 1988.
Sull’isola si inserisce subito nel vivace ambiente culturale e già nel dicembre 1950 è invitato a esporre alcune tavole di Alice e Pinocchio nella collettiva “Mostra d’arte contemporanea a Capri” presso la Galleria d’arte libera del Centro caprense di vita e di studi diretto da Letizia Cerio. Sull’isola frequenta la cerchia di artisti del tempo, soprattutto Raffaele Castello, Enrico Prampolini, Luigi Amato , Titina Rota. Ettore De Nardo chiamerà Laboccetta e Castello a decorare la sala d’attesa della nuova Funicolare, il primo realizzerà un’allegoria della storia di Capri, Castello invece un pannello con cavalli alati.
Nella tranquillità della sua casa , libero da obblighi contrattuali, Laboccetta si dedicherà alla pittura, non senza dare qualche ultima concessione al mondo della pubblicità e al design, creando nel 1952 l’immagine della Sirena floreale bicaudata per il laboratorio di profumi Carthusia fondati dal chimico piemontese Piercarlo Giovine che la useranno presto come logo.
Nella spontaneità della sua pittura, Laboccetta, oltre ad avvalersi del bagaglio dell’esperienza grafica di illustratore art déco che è sempre percepibile nella sua opera, si ispira decisamente al movimento surrealista.
I primi lavori realizzati a Capri saranno esposti in una personale alla Galleria Schettini di Milano tra maggio e giugno 1961. Successivamente sue esposizioni personali o collettive saranno organizzate a Genova, Bologna, Mantova, Napoli tra il 1963 e la fine degli anni Settanta.
Nell’agosto 1980 il Centro Caprense accoglierà di nuovo una sua mostra personale e qualche anno dopo Ausilia Veneruso e Riccardo Esposito ospiteranno nella sede delle edizioni La Conchiglia a via Camerelle una mostra dei suoi disegni, alcuni realizzati per scenografie teatrali. Sono le ultime esposizioni in vita.