Terza vittoria consecutive del Napoli di Gattuso da quando indossa la maglietta albiceleste stile Argentina. Stavolta a capitolare la Samp di Ranieri che almeno nel primo tempo aveva messo in difficoltà Insigne e compagni.
I tre punti permettono al Napoli di restare nella parte nobilissima della classifica, visti i concomitanti risultati delle rivali. Una vittoria molto sofferta per una serie di ragioni tattiche e di scelta della formazione iniziale.
Infatti Gattuso, visti i prossimi due impegni con Inter e Lazio, almeno nell’undici iniziale, ha effettuato una serie di rotazioni. Rispetto alla gara con la Real Sociedad, ben 5 cambi in tutti i reparti.
In campo dal primo minuto, Meret, Manolas, Ghoulam, Demme e Politano, con un Napoli che non faceva filtro a centrocampo. Troppo un lusso con questa formazione giocare con Fabian Ruiz e Zielinski senza il nerboruto centrocampista di origini ivoriane.
Ne scaturiva una partita, dove un’ordinatissima Samp, con ripartenze organizzate creava scompiglio nella difesa azzurra. E su una di queste Jankto servito da un ottimo Verre fulminava Meret.
Qualche minuto prima era stato Thorsby a sfiorare il gol del vantaggio. La Samp con Candreva falliva il raddoppio qualche minuto dopo. Il Napoli, invece, giocando sotto ritmo non riusciva a pungere, se non nel finale di tempo ma Audero faceva buona guardia.
Nella ripresa la trasformazione degli azzurri. Innanzitutto tattica con l’ingresso di Lozano e Petagna al posto degli spenti Politano e Fabian Ruiz. Il messicano dava la scossa, il centravanti metteva i muscoli.
Lozano metteva in crisi Augello sulla sua fascia. Prima sottomisura con un colpo di testa pareggiava, poi sull’ennesima sgroppata sulla destra mandava un cioccolattino che Petagna sfruttava al meglio.
Tutto in 10 minuti a partire dal 58′. Una volta raggiunto il vantaggio la squadra partenopea si limitava a controllare il match cercando di pungere in contropiede. La Samp però, non trovava le forze per reagire, e la gara si chiudeva con un successo importante ai fini della classifica.
Max Bonardi