Svolta nel caso di Garlasco.
Oggi erano stati convocati in Procura a Pavia Alberto Stasi (condannato per l’omicidio di Chaira Poggi), Marco Poggi (fratello della vittima) e Andrea Sempio (amico del fratello) il cui DNA dalle ultime analisi forensi è stato trovato sotto le unghie di Chiara.
Tuttavia, si sono presentati solo i primi due. Andrea Sempio non è comparso.
Il suo legale, Angela Taccia, ha spiegato che il suo assistito si è avvalso dell’articolo 375 del Codice di procedura penale che sfrutta un cavillo dell’ordinanza a presentarsi relativo alle tempistiche con cui la persona sottoposta ad indagini deve presentarsi dopo la ricevuta della notifica della Procura.
La stessa ha poi commentato la vicenda sui social con la scritta: “Lotta dura senza paura” (sic.).
Dalle ultime indiscrezioni pare che sia stata rilevata un’impronta digitale di Sempio accanto al corpo della vittima.
PIENA CORRISPONDENZA TRA L’IMPRONTA NEL SANGUE DI CHIARA POGGI E LE IMPRONTE DI ANDREA SEMPIO.
È sul muro delle scale che portano in taverna, vicino al luogo dove è stata trovata senza vita Chiara Poggi l’impronta compatibile con quella di Andrea SEMPIO e individuata dalla nuova indagine sul delitto della giovane.
E’ quanto si è appreso in merito a una nuova consulenza dattiloscopica disposta dalla Procura di Pavia e che, in questo caso, riguarda una impronta del palmo di una mano di SEMPIO che frequentava la villetta di via Pascoli in quanto amico del fratello della vittima.
E’ possibile che nelle nuove indagini sull’omicidio di Garlasco vengano effettuate anche analisi per individuare eventuali tracce di sangue nell’impronta del palmo di una mano trovata quasi 18 anni fa sulla parete destra delle scale, vicino al corpo di Chiara Poggi, e attribuita con una recente consulenza dattiloscopica ad Andrea Sempio.
Da quanto si è saputo, su quell’impronta, che non fa parte degli accertamenti genetici previsti nell’incidente probatorio, gli inquirenti potrebbero disporre ulteriori valutazioni, anche documentali, per stabilire se la mano che l’ha lasciata fosse insanguinata.
I carabinieri del Ris all’epoca, in una relazione su tutte le tracce dattiloscopiche scrissero, in sostanza, non solo che quell’impronta non era leggibile né comparabile, ma anche che due accertamenti avevano escluso che ci fosse sangue.
L’esito del “combur test” era “dubbio”, mentre quello dell’Obti “negativo”. Dati che potrebbero essere riletti dagli inquirenti sulla base delle nuove tecniche scientifiche.
L’elemento dell’impronta a carico di Sempio è stato disvelato oggi nelle testimonianze di Marco Poggi e Alberto Stasi ed è stato messo a disposizione anche della difesa dell’indagato, il quale non si è presentato all’interrogatorio. La Procura non intende riconvocarlo.